Strategie per la gestione di Cimice Asiatica
La Cimice asiatica (Halyomorpha halys) è un fitofago esotico sul quale l’effetto dei fattori di controllo naturale è ancora limitato. Inoltre, si tratta di un parassita caratterizzato da un’elevata mobilità e polifagia, verso cui risulta ridotto anche l’effetto residuale degli insetticidi.
Per queste ragioni è necessario un approccio di lotta integrata, al fine di contenere tale fitofago.
Monitoraggio
Prima di agire con qualsiasi tecnica di difesa, il monitoraggio aziendale è fondamentale. Questo può essere di tipo Attivo, attraverso ispezioni visive o con la tecnica del Frappage (scuotimento dei rami con piatto sottostante per la raccolta e conta degli insetti), oppure Passivo, attraverso l’uso di trappole con feromone di aggregazione (in commercio sono disponibili modelli piramidali, sia per l’istallazione a terra che sulla pianta). La cosa migliore è fare uso di entrambi i sistemi, inoltre è sempre buona pratica consultare ove possibile alcune piattaforme online che permettono di verificare sul proprio territorio la presenza del parassita, la distribuzione, fase fenologica e molto altro.
È importante controllare non solo le colture più a rischio, ma anche le piante ai margini del campo, le aree che contornano l’appezzamento (specie se siepi e boschi) e i vari anfratti in cui la cimice può svernare (addirittura nei copripali).
Reti anti-insetto
Le reti anti-insetto si sono dimostrate molto efficaci per il controllo di questo parassita.
I sistemi principali ai quali fare riferimento sono due:
- Rete Monoblocco – in questo caso l’appezzamento viene ricoperto dalla rete che chiude sul perimetro del frutteto;
- Rete Monofila – in questo caso la rete copre il singolo filare (è il sistema che finora ha mostrato la maggiore efficacia).
Per la scelta e l’uso di queste reti è bene seguire delle regole generali:
- le reti devono avere una maglia 4×4 mm per impedire l’ingresso delle neanidi e degli adulti di cimice (anche 5×4 mm o 5×3 mm vanno bene);
- le reti vanno aperte in post-fioritura, allo scopo di garantire l’impollinazione (però in reti monoblocco e facendo uso di bombi, si può aprire anche in pre-fioritura);
- il monitoraggio all’interno della rete va comunque effettuato
- le reti possono sviluppare un’elevata umidità interna che favorisce le infezioni fungine, bisogna dunque stare attenti.
Mezzi chimici
Attualmente sono poche le sostanze disponibili contro la Cimice asiatica; ecco alcuni principi attivi:
- Acetamiprid e Flupyradifurone (neonicotinoidi);
- Deltametrina, Lambda-cialotrina, Etofenprox, Tau-fluvalinate (piretroidi);
- Piretro naturale (essendo una piretrina, ha il difetto di essere fotolabile);
- Tebufenozide (regolatore della crescita, agisce sulle forme giovanili).
Bisogna dire però che in molti casi i mezzi chimici sono risultati inefficaci. Nel momento in cui le condizioni costringono ad intervenire chimicamente, bisogna cercare di agire in maniera tempestiva per massimizzare l’effetto abbattente.
Prima di far riferimento a qualche p.a., è necessario controllare la banca dati del Ministero della Salute poiché il fitofarmaco, nel frattempo, potrebbe esser stato revocato.
Cattura Massale
Nel caso di Cimice asiatica stanno riscuotendo un modesto successo delle strutture definite “barche a vela” in cui la vela è rappresentata da telo nero (colore selettivo per C. asiatica) cosparso di colla entomologica, e lo scafo invece rappresentato da una vasca piena di acqua. La trappola viene associata a feromone di aggregazione. Questo sistema ha mostrato una maggiore efficacia quando le trappole vengono istallate nei pressi delle aree di svernamento.
Trattandosi di trappole in una fase di studio, non ci sono ancora dati sufficienti per definire l’impatto di tali strutture sulla densità di popolazione in campo.
Ulteriori strategie
Tra le ulteriori strategie abbiamo:
- gestione del cotico erboso, in particolare lo sfalcio prima della fioritura di Amaranto, Erba Morella e Chenopodio, che offrono substrato alimentare al fitofago;
- trappole multistimolo associate a vibrazioni e sistemi Attrack & Kill (entrambi ancora in sottoposti a studi).
A cura del Dott. Antonio Favara