Il nord potrebbe non essere più terreno di conquista. Oggi industria e gdo crescono molto più a sud. Ecco perchè

L’evoluzione del fatturato dei discount in questi anni ha cambiato la conformazione della gdo nazionale e questo – a cascata – determina nuove strategie sia da parte della gdo che da parte dell’industria che per crescere non può più ignorare questi fenomeni evolutivi. I suoi capisaldi storici, il valore del brand industriale hanno tutto un altro significato quando il mercato cambia in questa maniera, è arrivato il momento di considerare il sud Italia come una parte importante del mercato, con un trend migliore degli altri e dove l’industria e la gdo si devono aggiornare per adeguarsi alla nuova fotografia.

La distribuzione del fatturato della gdo nei diversi territori d’Italia come lo si conosce dall’evoluzione della Moderna Distribuzione negli anni ’80 sino a pochi anni fa è cambiata.

Quando si mappano i pesi del fatturato nei quattro macro territori si è sempre saputo che il nord ovest, ricco e pieno di grandi strutture, è quello che incide maggiormente sul totale fatturato. E’ per questo che tutti i fornitori del paese hanno come obiettivo quello di occupare questa parte del paese con i propri prodotti. Non solo, la stessa gdo è molto interessata ad entrare in questo mercato, si vedano in tal senso gli investimenti dei grandi discount in questa zona del paese, le aperture dei gruppi veneti e l’espansione di Conad con l’acquisizione di Auchan.

Il nord est, al contrario, è un territorio con meno popolazione e con città meno grandi. Non è un caso che qui gli ipermercati hanno un peso diverso. Il fatturato di questa parte del paese è sempre stato inferiore a quello del centro Italia, e la ragione è sempre stata determinata da due grandi fattori: il primo è la vastità del territorio che dalla Toscana arriva sino all’Abruzzo ed alla Sardegna. Il secondo è il grosso peso del fatturato di Roma, la capitale.

Il sud Italia è sempre stato il fanalino di coda del paese, un luogo dove primeggiano i piccoli negozi, dove l’affiliazione domina il mercato, il consumatore è basso spendente, insomma tutta una serie di ragioni che hanno sempre reso meno appetibile questo territorio sia da parte dell’industria che da parte della gdo che talvolta ha prima investito e poi dismesso.

Dal Covid in avanti queste certezze, solide per quasi quarant’anni sono finite. Oggi la mappa della grande distribuzione è differente, i pesi dei territori sono cambiati ed il risultato non è scontato.

In questo articolo andremo ad esaminare proprio queste dinamiche: lo sviluppo dei fatturati della GDO italiana all’interno delle 4 macroaree del Paese. Analizzare il loro sviluppo diventa, date le premesse, fondamentale non solo per fare previsioni sul futuro, a prescindere dall’andamento dei singoli Cedi, ma è importante che il mercato, l’industria da un lato, e la gdo dall’altro, tenga in debito conto dei cambiamenti in atto ed agisca di conseguenza.

Potrebbe interessarti anche...