Una zootecnia sempre più sana e controllata

Intervista a Francesco D’Onghia Vicepresidente ARA Puglia

Il Ministero della Salute ha annunciato la quarta relazione nazionale contenente l’analisi e i trend delle vendite di medicinali veterinari contenenti antibiotici in Italia, riferita all’anno 2021.

In base alle rilevazioni, nel 2021 si è confermato un calo delle vendite di medicinali veterinari contenenti antibiotici. (-41,1% rispetto al 2016).

Per approfondire questo tema ci siamo rivolti al Vice Presidente Ara Puglia, il dott. Francesco D’onghia, esperto del settore e veterinario.

I numeri confermano un calo delle vendite di antibiotici, ma è proprio così? E quali sono le ragioni?

Sì, è così, effettivamente c’è stato non solo un drastico calo dei medicinali veterinari contenenti antibiotici che si utilizzano negli allevamenti che producono carne, latte e uova, ma anche l’eliminazione di alcune categorie di antibiotici ora riservati solo alla sanità umana. 

Le ragioni, per le quali è avvenuto questo drastico calo, sono soprattutto da ricercare nell’ antibiotico resistenza o antimicrobico resistenza, cioè l’inefficacia terapeutica e nell’ utilizzo degli stessi nei confronti di alcune malattie batteriche in campo umano.  Ciò è dovuto all’ assuefazione dei batteri e ad un uso non consapevole e spropositato negli allevamenti che producono alimenti.

Quanto incide il mercato ed il crescere di una nuova sensibilità dei consumatori?

Oggi il consumatore è sempre più attento alla qualità del prodotto e all’assenza di residui di antibiotici all’interno del prodotto stesso. Infatti, spesso si ricercano prodotti derivanti da allevamenti nei quali non siano stati utilizzati antibiotici negli ultimi tre mesi di vita dell’animale. 

A tal proposito, il Sistema Sanitario Nazionale Veterinario sotto il controllo del Ministero della Salute, effettua controlli sulla tracciabilità del farmaco veterinario, attraverso la ricetta elettronica veterinaria ( R .E. V. ) , che permette in tempo reale di controllare l’utilizzo del farmaco all’interno dell’ allevamento e la presenza di residui in tutti gli alimenti di origine animale .

Il futuro della zootecnia passa dal minor uso di medicinali e dall’aumento del benessere animale. Ma questa nuova sensibilità imprenditoriale viene premiata dal mercato e dalle scelte di grossisti e GDO?

Sì, tantissimo. L’allevamento moderno oggi si presenta ecosostenibile, attento al benessere animale ed ha ridotto l’utilizzo degli antibiotici del 90%, evitando trattamenti di massa e utilizzando una profilassi vaccinale volta ad immunizzare gli animali per le malattie batteriche e virali. 

Questo nuovo approccio gestionale è molto ricercato dalla G.D.O. perché è testimonial di sicurezza alimentare ed è per questo che viene premiato all’ interno dei canali di distribuzione.

Come si è evoluta l’assistenza veterinaria in stalla in Italia nell’ultimo decennio? Quali progressi potrà fare ancora?

Negli ultimi anni negli allevamenti è fondamentale la figura del veterinario aziendale che assume una funzione di controllo nell’ utilizzo del farmaco, solo dopo aver diagnosticato l’effettiva sensibilità del batterio all’antibiotico. Inoltre, si effettuano sempre più profilassi vaccinali per immunizzare l’allevamento dall’ attacco di malattie per cercare dunque di evitare l’utilizzo di antimicrobici.           

In futuro, attraverso l’utilizzo della Genomica, si selezioneranno animali resistenti alle malattie in quanto la selezione genetica contribuisce alla creazione di animali sempre più sani e forti.

A cura della redazione Foglie Tv

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