2020 anno sugli scudi per le uova

Economiche, di alto valore nutritivo, quasi esclusivamente di origine nazionale e sempre più spesso provenienti da allevamenti etici: le uova sono state tra i prodotti maggiormente apprezzati dal consumatore nel 2020, ottenendo una crescita degli acquisti di quasi il 14% in valore e del 12,5% in volume.
A favorire questo prodotto, in un anno complicato come quello appena concluso, anche la bassa esposizione verso il canale Horeca e la presenza di un sistema produttivo integrato e autosufficiente, che non ha scontato problematiche di approvvigionamento estero, legate alle limitazioni degli spostamenti.

Le uova da allevamento a terra detengono, al momento, la quota principale dei consumi presso la Gdo (60%) e anche la più dinamica, con un incremento dei volumi del 21% rispetto al 2019. Buona la crescita del prodotto proveniente da allevamenti all’aperto (+13,4%), che rimane tuttavia ancora una nicchia nella distribuzione moderna (3%). Le uova certificate biologiche mantengono il 10% dei volumi venduti, mostrando incrementi del 4% rispetto al 2019, ma gran parte degli acquisti per questa tipologia avviene in altri canali. .  Il consumo apparente nel 2020 ha raggiunto il suo più alto livello con un oltre 219 uova pro-capite.

Dal lato produttivo, l’Italia con una produzione stimata di uova da consumo pari a circa 796 mila tonnellate è tra i principali player a livello europeo, un gradino sotto il podio che vede ai primi tre posti Francia, Germania e Spagna.

La produzione nel 2020 è stata garantita da 41 milioni di galline ovaiole accasate in oltre 2.600 allevamenti, di cui 1.444 di grandi dimensioni (con più di mille capi). Il 75% del patrimonio animale è concentrato nel Nord Italia.

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