Peronospora: Copagri Puglia chiede riconoscimento stato di calamità

C’è chi dice sia colpa del maltempo, chi riconosce che si tratti effettivamente di cambiamento climatico, ma c’è di chiaro che le ripercussioni sulla terra e sulle colture sono sempre più allarmanti e sconfortanti.

La battaglia contro la xylella non è ancora alle spalle ed una nuova minaccia si affaccia prepotente nelle terre di Puglia mettendo in ginocchio il settore vitivinicolo: la peronospora. Si tratta di una malattia crittogramica, la più grave per la vite, il cui patogeno fungino è in grado di colpire quasi tutti gli organi erbacei della pianta. Le manifestazioni più evidenti sono la depigmentazione delle foglie, la curvatura e la comparsa di muffa sui grappoli, allessature o lesioni corticali sui tralci, disseccamenti. Due i fattori che concorrono allo sviluppo della malattia: eccessiva umidità e temperature medie attuali superiori ai 16⸰.

Il meteo e le temperature delle ultime settimane, a partire dai primi di Maggio, hanno dunque creato le condizioni favorevoli per lo sviluppo del parassita impedendo, in alcuni casi, a causa delle inondazioni e del fango nei campi, la messa in atto di tempestivi trattamenti fitosanitari volti alla prevenzione del danno ed ostacolando, in altri, quelli già messi in atto per via del dilatato periodo di incubazione dell’agente fungino.

Il mondo agricolo, centrale per l’economia pugliese, è prostrato dalla Capitanata al Salento. I danni, minori nel barese, sono ingenti nelle altre province. Si parla, in alcune zone, di perdita del 70% del prodotto, in altre di una perdita addirittura totale. Si rende necessario un tempestivo intervento della Regione in questo momento di criticità per salvare il salvabile e scongiurare l’importante crisi economica di settore che si prospetta

L’invito di Michele Palermo, presidente della COPAGRI Puglia, alla Regione è quello di dichiarare lo stato di calamità naturale e sottoscrive, insieme a Confagricoltura, un documento indirizzato ai vertici regionali chiedendo sostegno concreto alle imprese agricole. “Per la prossima campagna – dice –  c’è il concreto rischio che la produzione di uva da vino e da tavola si riduca in misura significativa, con cali consistenti, stimabili fino al 50% nei vigneti del foggiano, della Bat e del tarantino, e pesanti conseguenze per l’economia agricola pugliese” e continua sottolineando: “Sarà, poi, importante lavorare affinchè il governo conceda una deroga a quanto previsto dal fondo di solidarietà nazionale, così da garantire risarcimenti anche alle produzioni assicurabili come da piano assicurativo nazionale e tutelare le aziende non assicurate”.

Palermo considera che ormai gli effetti del climate change sono innegabili e che si rende necessario metter mano ai contenuti del d.lgs. 102/2004 per adeguarlo nella direzione di interventi più tempestivi per la conta dei danni e per i ristori agli agricoltori. Auspica, pure, che si punti di più sui campi della ricerca e della innovazione applicata all’agricoltura, nella speranza di ottenere piante e meccanismi di resistenza agli stress ed agli eccessi ambientali e climatici sempre più efficaci.

Potrebbe interessarti anche...