Manovra di Bilancio: proposto l’incentivo per la rottamazione delle macchine agricole

È cosa nota che il parco macchine del settore primario è in genere vetusto e non consente pertanto la migliore tutela possibile per gli addetti ai lavori. Altrettanto noto è il perdurare di una crisi del settore che non consente agli imprenditori di poter programmare gli opportuni investimenti. Tra le proposte avanzate dalle maggiori associazioni di categoria, in vista dell'approvazione della Legge di Bilancio, vi è quella di estendere anche al settore agricolo gli incentivi del super e iperammortamento.

Gli incentivi per le imprese agricole

Attualmente, le fonti di finanziamento per le imprese agricole che intendono rinnovare il proprio parco macchine si fondano principalmente sui contributi concessi dai PSR (in particolare la Misura 4) e sull’accesso al credito tramite le agevolazioni previste dalla Legge Sabatini.

Ma queste misure non sempre sono sufficienti a stimolare la domanda. Infatti, alcune volte i bandi PSR non collimano con i progetti degli imprenditori, mentre altre volte i fondi sono limitati o destinati prioritariamente ad altri settori del comparto.

Le proposte

Come detto, una delle proposte avanzate dalle associazioni è quella di introdurre un meccanismo che consenta anche alle imprese agricole, oggi escluse, di beneficiare dei fondi destinati al super ed iperammortamento. Tra le ipotesi vi sarebbe quella di istituire un credito d’imposta per gli investimenti aventi i requisiti per il super e iperammortamento, spendibile in compensazione con imposte e contributi previdenziali.

Un’altra proposta riguarda invece la possibilità di prevedere un incentivo per la rottamazione dei mezzi più vecchi, così come avviene per le auto.

Il parco macchine

Si stima che nel nostro Paese vi siano oltre 1,5 milioni di trattori con un’età media di oltre 25 anni. Ma le macchine utilizzate e ormai obsolete non si limitano ai soli trattori. Pertanto, il mercato delle macchine agricole che vede l’Italia come uno dei più importanti produttori a livello mondiale è orientato prevalentemente verso l’export, dato che la domanda interna è molto limitata e, anche se nel 2019 ha mostrato una lieve ripresa  degli ordinativi, comunque non è in linea con il trend europeo.

Gli investimenti nel parco macchine contribuirebbero migliorare i livelli di sicurezza per gli addetti ai lavori favorendo la ripresa del mercanto interno della produzione di macchine agricole.

L’Italia, come detto, è uno dei principali produttori mondiali di macchine agricole, giardinaggio e componentistica, con un fatturato di oltre 11 miliardi di euro e, per mantenere il suo ruolo centrale, ha bisogno anche del sostegno fornito dalla domanda interna.

La misura seguirebbe l’orientamento che anche altri Paesi dell’area UE hanno preannunciato e potrebbe avere riflessi positivi non solo per il settore primario ma anche per l’industria ed il relativo indotto.

 

Autore: Consulenza Agricola.it

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