Lucia Di Bisceglie eletta prima donna presidente della Camera di Commercio di Bari
Ruvese, dirigente di Confcommercio Bari/Bat, consigliera della Camera di Commercio di Bari dal 2016 al 2019 e presidente del Comitato per l’Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Bari dal 2012 al 2015, Lucia di Bisceglie è presidente di Terziario Donna di Confcommercio Bari/Bat, vice presidente di Terziario Donna di Confcommercio nazionale e direttore di Confservizi Bari.
Dopo aver ringraziato le consigliere e i consiglieri per la fiducia espressa nell’eleggerla «prima donna presidente» e aver ricordato con commozione la figura di Alessandro Ambrosi, «la cui autorevolezza, visione e lungimiranza hanno assicurato alla Camera di Commercio di Bari un percorso di crescita e di sviluppo, ma anche un rinnovato posizionamento istituzionale», la Di Bisceglie si è soffermata sugli indirizzi politico/ amministrativi del suo mandato, in continuità con quanto fatto dall’ente durante la presidenza di Ambrosi. E dunque «Innovazione, giovani e formazione, digitalizzazione e sostenibilità, finanziamento alle imprese, parità di genere, dialogo con le altre istituzioni ed enti del territorio, temi e indirizzi a lui molto cari che tutti noi abbiamo il dovere di portare avanti auspicando i risultati attesi, affinché la Camera di Commercio di Bari si confermi sempre di più interfaccia fra le imprese, le pubbliche amministrazioni e gli enti locali».
La neo eletta presidente ha invitato i componenti del Consiglio a farsi portatrici e portatori nell’assemblea di tutte le istanze attraverso un ruolo pro-attivo, «siamo tutte tessere di un puzzle che altrimenti non può completarsi, offrendo una visione di insieme», e ha espresso la necessità che la Camera di Commercio di Bari dimostri maggiore attenzione alla rappresentatività e al lavoro femminile: «La mia elezione è un traguardo importante, di cui vi ringrazio molto, ma c’è ancora tanto da fare per recuperare il distacco delle opportunità offerte alle donne. Fin quando il lavoro continuerà a essere considerato solo in chiave di performance economica e non invece con altri criteri, e cioè qualitativi, valoriali, relazionali, sociali, la relazione fra il lavoro e il processo vitale non potrà acquisire un altro punto di vista, invece importantissimo, per interrompere la crisi demografica che è anche un grande problema economico, una seria ipoteca sul nostro futuro», ha concluso.