La BCC è tornata al centro dei momenti di aggregazione degli imprenditori. Il ruolo di una banca è questo: governare il cambiamento supportando l’innovazione

L’edizione 2023 del Premio Bella Vigna è stata importante perché, tra i vari argomenti legati all’innovazione ed all’aggregazione, ha finalmente sviscerato una riflessione sul tema della sostenibilità legata allo sviluppo economico-reddituale di una impresa.
Il “greening” non è un processo reversibile: ormai si va in quella direzione e la sensibilità dei consumatori sta creando inedite dinamiche di acquisto. Il consumatore prima di comprare un prodotto si chiede: cosa fa quest’azienda per ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente?
Alla luce di queste domande e riflessioni è perciò degno di notizia il fatto che finalmente una banca, territorialmente connotata come può esserlo la Banca di Credito Cooperativo di Conversano, abbia sostenuto e preso parte attivamente al momento di approfondimento durante la sessione mattutina del Premio Bella Vigna dove ha preso parte il Vice Direttore Generale, dott Roberto De Vivo che ha evidenziato come sia fondamentale governare la sostenibilità ed in questo un grande ruolo lo hanno le banche.
Non c’è sostenibilità senza una solida corporate governance. Bastano poche parole per dare il senso profondo della sigla «Esg»: ambiente (E), sociale (S) e – appunto – governance (G). Quest’ultima è funzionale alle altre due: senza una buona governance, qualunque azienda non può davvero ambire ad essere sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale. Su questo aspetto si è soffermato il Presidente della BCC di Conversano, dott. Antonio Laruccia che ha sottolineato come la consapevolezza della Governance (e cioè di chi è chiamato a prendere le decisioni) è sempre più un fattore critico ad alto impatto sulle scelte di aziende e investitori e al contempo sull’ambiente in cui operano. Anche le banche sono chiamate a diventare catalizzatori del cambiamento, la Bcc sta quindi dimostrando di essere pronta a dare il proprio contributo, in linea con lo spirito con cui è nata: a supporto delle piccole e media imprese artigiane, commerciali ed agricole. Certo i tempi cambiano, ma una banca deve essere faro per i tanti naviganti che cercano di tornare in porto con il proprio veliero. D’altronde le PMI stanno dimostrando di aver colto il vento del cambiamento. Negli ultimi 3 anni i bilanci di sostenibilità delle piccole e medie imprese sono raddoppiati (+46%). Un trend fatto di piccoli numeri, ma in crescita costante come ha affermato il Dott. Fanelli Donato, consigliere di Amministrazione della BCC di Conversano il quale ha aggiunto che il ruolo della banca diventa, quindi, quello di accompagnare le imprese del territorio nel compiere questo passo verso la transizione ecologica. Ma il ruolo di una BCC non si esaurisce in questo. Una banca radicata sul territorio può essere (e deve essere) importante nel creare aggregazione, come emerso durante il Premio Bella Vigna. Giustamente Fanelli ha riportato al centro del dibattito l’importanza della CUT per la filiera dell’uva da tavola: la banca ha ruolo proprio nell’agevolare le relazioni virtuose.
E se al capitale finanziario e tecnologico, le aziende aggiungessero anche un altro asset per poter emergere e distinguersi nel mercato di competenza, trovando maggiore confidenza e solidità sulla strada che porta al successo e alla maggiore competitività? E quale potrebbe essere questa risorsa a valore aggiunto? La risposta è la seguente: il capitale relazionale di chi guida e governa l’innovazione.
E’ questo il ruolo di una banca radicata sul territorio: dare il proprio contributo nel governare il cambiamento! A sentire management e dirigenza la BCC di Conversano c’è! Questa è un’ottima notizia.

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