A Sammichele la filiera cerasicola fa sintesi: successo dell’iniziativa del Comune targata Foglie

E’ indubbiamente oggi una delle filiere più fragili, rimasta indietro in termini di innovazione varietale, con impianti vetusti ed una caratterizzazione di prodotto per certi versi lontana dalle esigenze attuali del mercato. Il Primo convegno nazionale sul ciliegio tenutosi a Sammichele di Bari non ha certo lesinato critiche al comparto cerasicolo locale, pur tuttavia partendo dall’assunto che la ciliegia del nostro comprensorio potenzialmente ha tutti gli elementi per poter competere con mercati indubbiamente più “avanti”, come l’area di Vignola che ha saputo costruire un vero e proprio distretto nonostante una superficie agricola irrisoria rispetto alle coltivazioni straniere. Un evento quello sammichelino che ha rappresentato un vero e proprio punto di svolta per l’intera filiera, in cui i diversi portatori di interesse hanno saputo fare sintesi attraverso spunti e provocazioni di relatori altamente profilati.
Così ha aperto i lavori il sindaco Lorenzo Netti: “La ciliegia è il simbolo di un territorio e che da tantissimi anni rappresenta un volano economico ma anche culturale delle nostre popolazioni. Questa iniziativa si inserisce in un contesto molto più importante che quello della fiera dell’agricoltura che come sappiamo a fine ottobre si tiene a Sammichele con oltre 200 partecipanti tra i principali attori dell’intera filiera agricola. Abbiamo ritenuto opportuno valorizzare il prodotto ciliegia in un momento cruciale come il mese di aprile: ci prepariamo alla nuova raccolta. Bisognava quindi riflettere e riunire il mondo agricolo per valutare quello che il percorso che da oggi in poi ci vedrà protagonisti su questa filiera importante”.
Per il primo “anello”, quello vivaistico, era presente Luca Fortunato che ha parlato di innovazione varietale: “Di innovazione varietale nella filiera cerasicola si parla da anni, oggi non è più una scelta. Oggi è una strada diciamo quasi obbligata. I nostri cataloghi ormai offrono una gamma varietale ampia e riescono a coprire addirittura fino ai 60 giorni di raccolta del prodotto. Importante anche è la standardizzazione varietale per immettere sul mercato diverse varietà che offrono la stessa ciliegia, con le stesse caratteristiche, lo stesso gusto e lo stesso sapore, andando quindi ad identificare la ciliegia in un unico diciamo trend varietale. Purtroppo stiamo vedendo un disaffezione al mondo della cerasicoltura perché ci sono tanti e tanti problemi legati al territorio stesso. E’ impensabile oggi continuare a vedere o impiantare degli impianti obsoleti come quelli che noi abbiamo tutto sul territorio. C’è da ripensare il tutto al fine strutturare un ceraseto che dia la possibilità di poter fare reddito. Noi stiamo puntando anche ad introdurre nuovi porti innesti che potrebbero cambiare davvero radicalmente la cerasicoltura”.
Innovazione varietale, fa il paio anche con le nuove strategie di coltivazione che prevedano coperture. Su questo argomento è intervenuto Stefano Borraci di Magel: “Come azienda abbiamo investito negli ultimi anni su tutte le tecnologie disponibili per creare degli impianti e delle strutture ad hoc per la necessità che oggi c’è nel comparto delle ciliegie, specialmente per affrontare il cambio climatico e per garantire al consumatore un prodotto di qualità costante nel tempo e ovviamente avere una posizione nel mercato sempre da leadership”. Nel corso del dibattito Borraci ha sensibilizzato Francesco Paolicelli (Presidente IV Commissione Sviluppo Economico della Regione Puglia) affinchè ci siano degli strumenti di finanza agevolata che sostengano investimenti nelle coperture, investimenti, come ha puntualizzato Massimiliano Del Core (Op Meridia) possibili grazie alle OP ed alla misura OCM che va a finanziare interventi del genere. Del Core ha, quindi, fatto una provocazione: non è più tempo per i produttori di “girare per le diverse chiese” al fine di spuntare qualche centesimo in più: la strada obbligatoria per il futuro della cerasicoltura è quello della vera aggregazione, come avviene nel Distretto di Vignola, capace di creare vera coesione sulla basa di una strategia di sviluppo condivisa ed ancorata ad un territorio con una forte identità e cultura produttiva. Sulle esigenze del mercato (o dei mercati) è intervenuto Donato Di Palma (Di Palma Donato & figli): “Per essere competitivi oggi sui mercati i nostri prodotti devono preservare quelle che sono le caratteristiche distintive delle varietà autoctone quali per esempio la Ferrovia. E’ di fondamentale importanza il calibro ossia un prodotto che abbia un calibro superiore al 26, e che presenti elevata croccantezza e durezza, uniformità del colore e soprattutto gusto”.
Tanti, quindi, gli spunti per la politica, rappresentata da Paolicelli nell’assise. Questo il suo commento: “E’ importante allungare i tempi di raccolta, in che modo? Innovando le varietà che abbiamo qui in Puglia che magari sono anche più resistenti (e ci sono studi che lo dimostrano) agli attacchi di insetti che creano problemi. Ci saranno delle misure del nuovo CSR, strumenti ad hoc: a giugno ci sarà la deadline; nel momento in cui ci sarà l’approvazione attraverso il comitato di sorveglianza di queste nuove misure ci saranno delle risorse importanti per dare la possibilità agli agricoltori di innovare le proprie piante, piante che proveranno ad essere coperte. Ecco, così come accaduto trent’anni fa per l’uva da tavola, questo è quello che forse è necessario nelle ciliegie cioè coprire con teli. Magari anche con meno estensione ma con una produttività e una rendita maggiore”.

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