Primo semestre 2019, la crisi dell’export confermata dal “Monitor” distretti di intesa
In netto calo l’export della filiera agricola dei freschi nel primo semestre 2019 secondo l’indagine del Monitor dei Distretti agroalimentari di Intesa Sanpaolo (ottobre 2019). Il primo semestre chiude seguendo la scia del 2018, ripiegando in territorio negativo (-0,9%) e ribaltando il risultato positivo del primo trimestre (+0,9%). Ancora in progresso nel semestre l’ortofrutta romagnola (+1,5%), ma la buona performance del primo trimestre (+9,2%) viene quasi completamente annullata dalla frenata registrata nel secondo (-8,5%) soprattutto verso Germania (che chiude il semestre a -3%) e Francia (-13,2%), mentre crescono a due cifre Belgio (+47,6%), Austria (+12,2%) e Spagna (+21,8%). Anche se su importi più contenuti, forte sprint si registra nel secondo trimestre da parte dei flussi di export verso Giappone e Canada, che beneficiano dei recenti accordi commerciali e quasi raddoppiano i valori esportati. Continua l’andamento negativo dell’export delle Mele dell’Alto Adige – continua il Monitor di Intesa – che chiude il semestre a -17,2% (dopo aver archiviato un 2018 a -18,5%), e totalizzano pertanto circa 52 milioni di esportazioni in meno rispetto allo stesso periodo del 2018. Determinante la forte contrazione nei confronti della Germania, primo Paese di destinazione che assorbe oltre il 40% delle esportazioni distrettuali; mitiga parzialmente il dato tedesco il boom verso l’India, che realizza nel primo semestre 17,6 milioni di export (era inferiore al milione nel primo semestre 2018), segno che le aziende del distretto stanno cercando nuovi mercati di sbocco per ovviare la saturazione del mercato continentale su cui pesa la concorrenza dell’Est europeo, forte di costi di produzione molto più bassi.
Viceversa, le Mele del Trentino riescono a invertire la tendenza particolarmente negativa del 2018 (chiuso a -37,3%) e realizzano 23,3 milioni di euro di esportazioni in più (+91%) rispetto al primo semestre del 2018 (che era stato però a sua volta fortemente penalizzato dalla scarsa produzione del 2017): incrementi diffusi in Spagna (+7,2 milioni), Egitto (+6,6 milioni), Regno Unito (+2,6 milioni), Svezia (+1,3 milioni) e India (+1,5 milioni). Ottima performance anche da parte della Nocciola e frutta piemontese, che prosegue il trend di crescita del 2018 (+24,9%) con un ulteriore +31,4% realizzato nel primo semestre (corrispondente a 35,7 milioni di euro in più): al tradizionale mercato di sbocco della Germania, si aggiungono nuove destinazioni: in particolare India (+8,3 milioni) e Arabia Saudita (+4 milioni). Fa da contraltare il pesante regresso nel semestre da parte dell’ortofrutta del Barese (35,4 milioni di euro in meno, -25,4%) con cali diffusi in Germania (-18,8% nel semestre), in Austria (-20%), in Svizzera (-47,3%) e nel Regno Unito (-39,1%); positivo solo l’export verso la Francia (+3,4%), cui si aggiunge un vero e proprio boom in India, che nel primo semestre 2019 totalizza oltre 2 milioni di euro di esportazioni. Bene anche l’agricoltura della Piana del Sele (+5,6%) e l’ortofrutta dell’Agro Pontino (che cresce ancora in Germania, prima destinazione con oltre la metà dei flussi commerciali, ma che realizza anche un ottimo +42% verso gli Stati Uniti). Il Monitor di Intesa chiude la rassegna con i risultati negativi dei due distretti siciliani: l’ortofrutta di Catania, che nonostante la buona performance del secondo trimestre (+9,8%) non riesce a riportare in terreno positivo l’export su base semestrale (-8,4%), e il Pomodoro di Pachino, che continua a registrare forti cali chiudendo il primo semestre con 16,5 milioni di esportazioni in meno rispetto al 2018 (-21,9%).