Pentassuglia: Solidarietà e ascolto a chi porta avanti la nostra economia territoriale

Un ‘annata quasi esemplare dal punto di vista qualitativo per l’uva da tavola, che ha superato avversità climatiche estreme, rincaro dei costi energetici dovute dalla guerra in Ucraina e crisi nel settore della manodopera, per poi cedere durante il periodo della raccolta. 

Le produzioni, che si concentrano nei due grandi poli di produzione, la Puglia e la Sicilia, rappresentano più del 90% della superficie agricola dedicata a questa coltura, ma quest’anno molti produttori hanno chiuso in rosso i loro registri contabili, perché?

Il prezzo di quest’anno pagato ai produttori si aggirava intorno ai 20 centesimi e veniva rivenduto all’interno della grande distribuzione cinque volte tanto. Una giusta remunerazione, che non coprirebbe i costi di produzione e si attesta sui 0,80 centesimi al chilogrammo per le varietà tradizionali come la varietà Italia e sugli 1.10/1,30 per le seedless. L’uva da tavola ha come canale unico di sbocco gli scaffali della Grande Distribuzione Organizzata (Gdo), dove arriva con un ricarico vertiginoso. 

Nell’ultimo periodo vi sono stati diversi tavoli di incontro nella sede dell’assessorato regionale all’Agricoltura, dove un clima teso di confronto era alla base degli incontri, che erano dedicati soprattutto alla questione dei costi dell’uva da tavola, con l’obiettivo di mettere insieme le esigenze di produttori e agricoltori. 

Servono provvedimenti urgenti per continuare a dare un futuro alla filiera dell’uva da tavola. 

Sicuramente bisognerà partire in primis con un incontro con la Grande distribuzione organizzata per poi partire con tanto lavoro di promozione tanto in Italia quanto all’Estero.

Ricordiamoci che l’uva da tavola in Puglia con i suoi 24.405 detiene il 52% di ettari coltivati, posizionandosi come regione leader e seguita dalla Sicilia.

Durante l’edizione della 4^ fiera dell’Agricoltura, tenutasi a Sammichele di Bari, abbiamo avuto il piacere di intervistare l’Assessore Regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia.

L’assessore all’Agricoltura ha incontrato tutti gli attori della filiera e ha lanciato un pacchetto di misure di sostegno e aiuto. 

 “Si è fatto un quadro di insieme, le vicende sono tante e diverse tra loro, anche a seconda degli areali di produzione. È stato predisposto un documento che è in fase di valutazione, in quanto ci sono delle azioni che sono in capo alla Puglia e sono nel nuovo piano con l’utilizzo della Misura 22 del Programma di Sviluppo Rurale, e quello di creare un fondo, che chiediamo al governo con la legge D.Lgs. 29 marzo 2004, n. 102 (Interventi finanziari a sostegno delle imprese agricole), in quanto le ritenute colture assicurabili, per traguardare questo momento. Ci troviamo in una fase cruciale di interconnessione tra le attività del territorio e la regione per portare al tavolo nazionale queste trattative”. ribadisce l’Assessore inoltre si dice impegnato ad incontrare nei prossimi giorni i rappresentanti della Gdo sulla questione dei costi dell’uva da tavola ma soprattutto su quello che essa richiede: Sentiremo le loro ragioni”, ha detto l’Assessore. “La Gdo non vuole uva con i semi, ma anche qui dobbiamo ragionare. Anche in connessione con l’università si sta avviando un processo che miri a far capire la qualità delle uve con i semi. infine si sta lavorando sul fronte del marketing territoriale in maniera trasversale, ovvero a 360°, con l’obiettivo di mettere in campo una valorizzazione reale di tutti i nostri prodotti e l’uva da tavola pugliese è naturalmente tra questi.” Conclude così il suo intervento.

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