BDF offre una prova gratuita per 30 giorni delle proprie banche dati
Sono ormai oltre 2.000 le realtà professionali in Italia, soprattutto nel settore dell’ortofrutta, che utilizzano ogni giorno le banche dati BDF
- Banca dati agrofarmaci: 600 sostanze attive gestite, 9000 prodotti censiti, dei quali più di 4000 attualmente autorizzati
- Banca dati disciplinari regionali di produzione integrata: ora in formato digitale, per oltre 150 colture e per tutte le regioni
- Banca dati LMR, livelli massimi di residui di agrofarmaci nei prodotti di origine vegetale
Fino al 10 dicembre, senza necessità di inserire nessun strumento di pagamento , BDF offre a tutti coloro che ne faranno richiesta attraverso il sito, l’opportunità di provare gratuitamente per trenta giorni le proprie banche dati. Trenta giorni gratis; così, senza impegno, semplicemente per darvi modo di apprezzarne la qualità, la completezza e soprattutto l’utilizzo pratico di uno strumento assolutamente indispensabile.
Rispondere alle esigenze degli utilizzatori è sempre stata una priorità per BDF, che in questi anni ha messo a punto e continua a proporre soluzioni nuove e versatili, perché i propri dati siano fruibili nella modalità migliore, dove servono e quando servono:
- BDF desktop, banca dati completa per un uso da ufficio
- BDF cloud, la versione desktop consultabile online
- BDF up, banca dati versione smart, ottimizzata per cellulari e tablet, per un uso in mobilità
- BDF dati, soluzioni integrabili e su richiesta
Oggi c’è però una nuova sfida, riuscire ad accompagnare gli operatori in questa fase complessa di transizione verso strategie di difesa e gestione delle colture sempre più sostenibili.
Limitare l’impiego di sostanze di sintesi, sfruttare maggiormente le potenzialità di sostanze naturali e microorganismi e stimolare le capacità insite nelle colture stesse di difendersi e approvvigionarsi, questi alcuni punti con i quali l’agricoltura è chiamata a confrontarsi oggi.
Le banche BDF già oggi gestiscono tutti i dati relativi alle sostanze e ai prodotti fitosanitari utilizzabili in agricoltura biologica e da oggi anche le sostanze di base e gli ausiliari biologici.
Ma in un’ottica di maggiore sostenibilità delle produzioni, mezzi tecnici per la difesa e per la nutrizione dovranno lavorare sempre più in sinergia.
E’ di luglio l’entrata in vigore del nuovo Regolamento fertilizzanti (UE) 2019/1009, con il quale l’Europa intende mettere ordine all’intero comparto, fortemente orientata al principio del riutilizzo delle biomasse.
Le banche dati BDF hanno quindi deciso di crescere mettendo a disposizione di tutti gli operatori un nuovo modulo interamente dedicato ai prodotti fertilizzanti e biostimolanti, disponibile per la campagna 2023:
- BDF banca dati fertilizzanti, con oltre 27.000 prodotti e 1.200 fabbricanti censiti!
E grazie al confronto continuo con i nostri clienti abbiamo già nuove idee alle quali stiamo lavorando.
Che tu sia un’azienda, un consulente, una rivendita, un laboratorio o una piattaforma 4.0, le banche dati BDF crescono al tuo fianco. Perché la qualità ha bisogno di dati.
Compila ora il modulo presente nel sito ufficiale.
BDF: Coltiviamo Dati per fare Crescere l’Agricoltura Italiana ! ! !
- La nostra storia
BDF srl nasce dall’esperienza trentennale di un gruppo di lavoro coordinato da Marco Borroni che dal 1989 si occupa dello sviluppo delle banche dati in agricoltura e in particolare nel settore degli agrofarmaci, prima come SGT e poi come Ecospi srl.
Obiettivo di BDF srl è di raccogliere, catalogare e gestire in modo professionale i dati relativi ai mezzi tecnici in agricoltura (agrofarmaci, fertilizzanti, etc.) e renderli disponibili ai diversi operatori favorendo un uso corretto dei prodotti nel rispetto delle normative vigenti.
BDF è anche il nome del principale prodotto software: “la BDF” ideata alla fine degli anni 80 e divenuta nel tempo un diffuso e apprezzato strumento di lavoro per i tecnici che si occupano della protezione delle colture.
Storia della BDF
L’idea di realizzare una banca dati dei fitofarmaci fu di un imprenditore milanese, attorno alla metà degli anni ’80, in piena emergenza atrazina”: il diserbante del mais ritrovato nell’acqua potabile in valori superiori ai consentiti in numerose località del nord Italia.
Il progetto della banca dati fu affidato al professor Gian Guido Conti, titolare della cattedra di Fisiopatologia Vegetale presso la Facoltà di Agraria di Milano. Prese così corpo la prima versione dimostrativa di “BDF Banca Dati Fitofarmaci” che venne presentata in anteprima alle principali società agrochimiche suscitando un grande interesse. Era il 1988.
Visti i primi positivi riscontri fu deciso di portare a termine il progetto che andava affinato nel software e completato nei contenuti. Il professor Conti affidò il compito di coordinare queste attività a un neolaureato, Marco Borroni, che si mise al lavoro utilizzando le fonti bibliografiche e normative allora disponibili.