L’intervento del Ministro Stefano Patuanelli alla presentazione del 7° Censimento generale dell’Agricoltura dell’Istat
Ringrazio per l’invito il Presidente di ISTAT, Gian Carlo Blangiardo e saluto i rappresentanti delle istituzioni, gli esperti e tutti i partecipanti in collegamento.
Con questo messaggio voglio ribadire l’importanza del lavoro svolto dall’Istituto Centrale di Statistica per la realizzazione del 7° Censimento generale dell’agricoltura italiana.
Il Censimento rappresenta uno strumento fondamentale per il sistema agricolo italiano. Ci consente di valutare con cognizione di causa gli elementi di forza e gli aspetti critici e le debolezze del sistema agricolo del Paese, fornendoci l’indispensabile base informativa per la definizione delle opportune politiche di sviluppo e rafforzamento.
Poco più di anno fa, partecipando al vostro evento in occasione della chiusura delle rilevazioni, avevo affermato la mia convinzione di un quadro delle aziende agricole profondamente diverso rispetto a dieci anni fa.
Oggi le prime anticipazioni dell’Istat sembrano andare oltre le mie aspettative descrivendo una struttura produttiva nazionale che mostra segnali di un rapido cambiamento.
L’aumento della dimensione media aziendale (per la prima volta sopra i 10 ettari) e il maggiore ricorso ai terreni in affitto e alla manodopera non familiare potrebbero essere considerati come gli indicatori di una agricoltura più professionale e specializzata.
D’altra parte, la strutturale riduzione delle aziende agricole e della superfice utilizzata meritano ulteriori approfondimenti per comprendere meglio il processo di concentrazione e specializzazione produttiva del settore ma anche l’eventuale presenza di fenomeni di abbandono dell’attività agricola o di sottrazione delle aree destinate alla produzione alimentare.
Sarà interessante analizzare con attenzione anche le dinamiche di carattere sociale intervenute nell’ultimo decennio con particolare riferimento al lavoro familiare, delle donne e dei giovani.
Le prossime analisi dell’Istat ci forniranno, dunque, maggiori elementi per comprende il percorso di evoluzione della nostra agricoltura e per fornire al decisore politico gli strumenti adeguati per attuare le politiche più efficaci e agli operatori del settore un quadro utile per intraprendere le più adeguate strategie economiche.
In questo senso, la trasformazione del Censimento da decennale a permanente, tramite l’integrazione tra dati amministrativi e un campione rappresentativo di aziende, costituisce una importante innovazione.
Questi ultimi anni ci hanno insegnato come il quadro economico sia in costante e rapido mutamento e quanto sia necessario valutare tempestivamente gli effetti delle crisi sul nostro sistema agricolo.
Già oggi il contesto produttivo delle aziende agricole italiane è profondamente diverso da quello di soli due anni fa con le filiere agroalimentari già danneggiate dalle conseguenze provocate al Covid a cui si sono sovrapposti, in questi mesi, gli effetti asimmetrici dell’aumento dei prezzi energetici e dei fattori produttivi.
La quantificazione di queste dinamiche è cruciale per potere avviare velocemente le politiche di sostegno alle imprese ma anche per supportare la nostra richiesta all’Unione Europea di una azione comune più incisiva per contrastare le nuove sfide a livello globale.
D’altra parte, il permanente monitoraggio dell’Istat ci consentirà nell’immediato futuro di monitorare gli effetti della riforma della PAC e degli investimenti legati al PNRR con l’obiettivo di verificare l’efficacia degli strumenti ma consentendo anche l’introduzione di eventuali correttivi.
Ribadisco, pertanto, la massima collaborazione da parte del Ministero che ho l’onore di guidare per rendere disponibili tutti i dati economici ed amministrativi in nostro possesso e, allo stesso tempo, sollecito un ulteriore rafforzamento della storica sinergia con Ismea, Crea e Agea, per la rilevazione e l’analisi dei dati.
Concludo impegnandomi ad analizzare molta attenzione questi primi dati del 7° Censimento dell’Agricoltura e sono certo che ci sarà presto l’occasione per poterci confrontare sul percorso evolutivo del nostro settore agricolo
Vi ringrazio nuovamente per l’invito e vi auguro buona prosecuzione dei lavori.