In Parlamento via libera alla sperimentazione della TEA

Agricoltura, arte di saper aspettare e madre dell’innovazione ci salverà dall’estinzione?

 

Immedesimarsi in chi vivrà dopo di noi è uno sforzo di intelletto e di cuore. Chi paga oggi, a livello globale, le conseguenze di quel che da più di un ventennio si sapeva sarebbe accaduto e non si è evitato? Chi pagherà domani le conseguenze di ciò che oggi stiamo lasciando che accada? Quale futuro è possibile immaginare conseguentemente alle urgenze ambientali, idriche, climatiche, alimentari che oggi prendiamo sottogamba?

Il futuro è già qui, è assai vicino, è domani. Le uniche strade percorribili per rispondere a questa emergenza non possono che essere quella della reale presa di coscienza e responsabilità di ciascun individuo e la fiducia nella scienza.

In Italia sta prendendo forma una reazione storica con un emendamento al dl siccità che autorizza la sperimentazione in campo delle TEA. “Per una volta l’Italia diventa nazione all’avanguardia europea in un settore strategico come quello dell’agricoltura, ma c’è chi continua ad alimentare polemiche propagandistiche e a diffondere informazioni errate e strumentali sulle TEA”: così il senatore Luca De Carlo in risposta alla diffusione di polemiche sull’approvazione in Parlamento alla quasi unanimità dell’emendamento.

Le nuove Tecniche di Evoluzione Assistita permetterebbero al settore di rispondere alle sfide impellenti lanciate dal cambiamento climatico, all’urgenza di sostenibilità ambientale ed economica, alla necessità di preservare la biodiversità e rendere più forti e resilienti le piante contro fenomeni naturali estremi e stress climatici.

L’ok alla sperimentazione potrebbe condurre in breve periodo a soluzioni efficaci che garantirebbero maggior produzione e resilienza, la salvaguardia della qualità dell’agroalimentare italiano, riduzione degli sprechi ad ogni livello e degli interventi fitosanitari che, in alcuni casi, potrebbero rendersi superflui.

L’accusa dei polemici al governo è quella di voler aggirare la normativa europea e voler danneggiare e trarre in inganno i cittadini, il che risulta gravissimo a fronte della reale possibilità che le TEA offrirebbero: la mutagenesi mirata, di fatto, è editing genetico, mette a disposizione la possibilità di variare una specifica sequenza del DNA in maniera mirata, senza spostarla dalla sua posizione naturale del genoma evitando l’introduzione di materiale genetico estraneo.

Che sia questa la risposta che cerchiamo? Siamo di fronte ad una svolta per una agricoltura del futuro?

Se è vero che l’agricoltura è l’arte di saper aspettare e che, parafrasando Carlo Levi, nel mondo dei contadini non si entra senza una chiave di questa magia, è altresì vero che l’agricoltura custodisce in sé da sempre la cultura dell’innovazione e che, con questi presupposti, non si può che guardare al futuro con la speranza di riuscire a porre un argine alla violenza genocida che si sta esercitando sui viventi di domani facendoci, direbbe la prof.ssa Carla Benedetti, acrobati del tempo in grado di anticipare lo sguardo al passato degli uomini di domani per migliorare il nostro oggi.