Alert per presenza di pesticidi in prodotti importati in Ue: prima la Turchia con 35%. Attenzionati peperoni e limoni

Ne scrivevamo nell’editoriale di Donato Fanelli: l’UE se impone una riduzione dei pesticidi, deve alzare un muro contro i prodotti che utilizzano sostanze e principi da noi vietati.
Durante il primo semestre del 2023, il Sistema di allerta rapida per alimenti e mangimi (RASFF) ha ricevuto un totale di 272 allarmi dai paesi che lo compongono a causa dell’elevata presenza di pesticidi in frutta e verdura che sono arrivati nei paesi membri di dell’Unione Europea (UE), sia da paesi terzi che dalla stessa UE.
Su tutti spiccano i peperoni: 41 segnalazioni corrispondevano al peperone, 28 al limone, 10 ai mandarini, 6 al pomodoro e il resto ad altri prodotti. Il Paese che ha presentato il maggior numero di alert tra il 1 gennaio e il 30 giugno 2023, il 35,3 per cento del totale, è stata la Turchia con 96 alert per eccesso di pesticidi in frutta e verdura che ha cercato di introdurre nei mercati dei Paesi membri di l’Unione Europea. L’Egitto è stato il secondo paese che ha originato il maggior numero di allarmi con 42, la maggior parte delle arance. In totale ci sono stati 272 avvisi
I peperoni sono stati il prodotto ortofrutticolo arrivato dalla Turchia che ha presentato il maggior numero di casi di eccessiva presenza di pesticidi, in un dato di 41 occasioni, che nella maggior parte dei casi sono stati distrutti al raggiungimento dei confini comunitari.
Nella classifica dei prodotti ortofrutticoli turchi con eccesso di pesticidi, il peperone è stato seguito dal limone con 28 casi di alto livello di pesticidi, seguito dai mandarini con 10 allerte e dai pomodori con un totale di 6 casi di eccesso di pesticidi, distribuendo il resto degli allarmi tra diversi prodotti ortofrutticoli.
Per numero di segnalazioni, la Turchia è seguita dall’Egitto con 42, di cui 30 corrispondevano ad arance importate da quel Paese, tre a peperoni e le altre nove a vari tipi di frutta e verdura.
L’India ha generato 18 allerte, il Kenya 15, lo Sri Lanka 13, la Cina e il Vietnam 7 ciascuno, il Bangladesh 6 allerte, il Madagascar 5, distribuendo il resto delle allerte su un totale di 32 paesi che hanno venduto la loro frutta e verdura nei mercati comunitari, di cui 3 gli allarmi corrispondevano al Marocco per peperoni, cetrioli e clementine, 2 ai Paesi Bassi (Olanda) per pere e peperoni e alla frutta e verdura dalla Spagna. Sono stati rilevati eccessi di pesticidi in due casi, che corrispondevano ai mandarini.

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