Un batterio ‘buono’ in difesa di melo e pero contro il Colpo di fuoco batterico

Erwinia amylovora è un batterio in grado di arrecare seri danni alle coltivazioni di melo e pero. Contro l’agente del colpo di fuoco batterico non esiste cura e per questo i frutticoltori devono mettere in campo strategie di difesa preventiva, come l’impiego di Serenade Aso

In breve
Serenade Aso è un agrofarmaco di origine biologica a base del ceppo QST 713 di Bacillus subtilis in grado di proteggere efficacemente le piante dall’aggressione di E. amylovora

Il Colpo di fuoco batterico

Il 2020 è stato un anno negativo per quanto riguarda la diffusione del Colpo di fuoco batterico. Grazie alle condizioni climatiche favorevoli questa malattia, causata dal batterio Erwinia amylovora, ha interessato le maggiori aree vocate alla produzione di pomacee e ha arrecato pesanti danni agli impianti di melo in Trentino.

Con l’arrivo della primavera e l’innalzamento delle temperature gli agricoltori temono ora che l’infezione riparta, compromettendo le produzioni dell’annata 2021. E dato che non esistono cure per debellare il batterio una volta che è penetrato in una pianta, ecco che risulta fondamentale mettere in atto delle strategie di controllo preventivo.

La difesa da Erwinia amylovora

Per difendere meli e peri occorre dunque:
• monitorare attentamente il frutteto alla ricerca dei sintomi del colpo di fuoco batterico ed eliminare immediatamente la pianta o le aree interessate dall’infezione (disposizioni più dettagliate sono emanate dai servizi fitosanitari regionali)
• utilizzare prodotti di copertura ad azione battericida
• disinfettare le lame di potatura con fiamma viva o prodotti antibatterici nel caso in cui si sospetti la presenza del patogeno
• rifornirsi solo di materiale vivaistico certificato, affidandosi ad imprese che offrono elevati standard di sicurezza
• monitorare le piante selvatiche ospiti (come sorbo, cotogno, biancospino, etc.) nelle aree limitrofe al frutteto.

Serenade Aso, la prima linea di difesa contro E. amylovora

I frutticoltori si trovano davanti il difficile compito di produrre frutta di qualità ad un prezzo basso e in un contesto sempre più complicato a causa dell’aumento di avversità e diminuzione degli agrofarmaci disponibili. Per venire in contro alle necessità degli agricoltori e aiutarli a produrre in maniera conforme alle richieste dalla Gdo, Bayer ha lanciato Serenade Aso.

Serenade Aso è un fungicida e battericida di origine biologica a base di Bacillus subtilis ceppo QST 713. Un ceppo particolare, isolato dai ricercatori in California, che è in grado di impedire la colonizzazione dei tessuti vegetali da parte del batterio patogeno Erwinia amylovora”, spiega Paolo Bacchiocchi, Market Development di Bayer.

Serenade Aso agisce attraverso tre meccanismi d’azione:
• nel prodotto sono presenti lipopeptidi e composti antibatterici tipici del ceppo che demoliscono la parete cellulare di E. amylovora causandone la morte
• le spore del ceppo QST 713 presenti nel prodotto colonizzano i tessuti impedendo l’insediamento del patogeno
• Serenade Aso induce una reazione sistemica di difesa che ‘allerta’ la pianta e le consente di attivare le auto-difese, resistendo meglio al batterio.

In passato il colpo di fuoco batterico ha fatto molti danni nei nostri areali. Oggi invece, grazie anche ad agrofarmaci come Serenade Aso, la situazione è molto migliorata”, spiega nel video qui sotto Nicola Coatti, tecnico della cooperativa C.A.R.CO., con sede a Portomaggiore (Ferrara), che segue numerose aziende frutticole in Emilia-Romagna, Veneto e Friuli.

Io uso regolarmente Serenade Aso e non ho più avuto problemi di colpo di fuoco batterico, mentre in alcune aziende della zona si è dovuti arrivare ad estirpare le piante perché ormai compromesse. L’importante è agire in maniera preventiva, prima che inizi l’infezione”.

Colpo di fuoco batterico, una questione di timing

Su pomacee Serenade Aso deve essere impiegato alla dose di 4-8 litri ad ettaro per via fogliare, per un massimo di 6 trattamenti l’anno. Il primo intervento nella strategia di difesa dal colpo di fuoco batterico deve essere eseguito all’avvio della fioritura. “Utilizzo Serenade Aso ad inizio stagione, quando le piante fioriscono, e poi verso maggio-giugno, quando si verifica il fenomeno della seconda fioritura”, racconta Coatti. “Di solito faccio tre trattamenti per proteggere i fiori dai batteri. Ma nel caso in cui le condizioni climatiche siano favorevoli e la fioritura duri solo 7-10 giorni mi bastano due applicazioni”.

Serenade Aso può essere impiegato sia da solo che in miscela con altri agrofarmaci e nel corso della stagione può essere usato anche contro altre avversità, ad esempio contro la Maculatura bruna.

Serenade Aso è una scelta intelligente per diversi motivi:
• ha una formulazione liquida che non imbratta la coltura
• è pronto all’uso e non deve essere ‘attivato’. Inoltre, può essere stoccato come un normale agrofarmaco
• non è irritante per l’operatore ed è inodore
• non ha tempi di carenza
• non lascia residui normati, caratteristica che aiuta a produrre frutta rispettando i disciplinari della Gdo
• è autorizzato anche in agricoltura biologica
• è miscibile con i principali agrofarmaci sul mercato, compresi quelli a base di rame
• è selettivo nei confronti degli insetti utili, come le api.

Il fatto che Serenade Aso non imbratti la coltura e non abbia odore è davvero un grande vantaggio quando si trattano i meli o i peri in fioritura, in quanto non interferisce con l’attività degli insetti pronubi”, sottolinea Coatti. “Inoltre il fatto di non lasciare residui mi avvantaggia quando lo uso a stagione avanzata, ad esempio quando devo difendere le piante dopo una grandinata, perché mi permette di stare dentro i 4 residui massimi richiesti dalla Gdo”.

Serenade Aso è un succedaneo del rame altrettanto performante”, sottolinea Bacchiocchi. “Nella definizione della sua strategia di difesa il frutticoltore deve considerare i limiti annui di impiego del rame e il fatto che è sconsigliato durante la fioritura”. Serenade Aso rappresenta quindi una risorsa per arricchire le strategie di difesa delle pomacee e rappresenta un’alternativa valida al rame, non solo per le aziende in regime di biologico.

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