Lollobrigida: La tutela del marchio Italia è una delle prime sfide
Siamo una Nazione che deve puntare sulla qualità e la distintività che rendono così particolari le nostre produzioni agroalimentari al punto da diventare unici sul mercato globale. La difesa del marchio Italia è una delle trincee sulle quali dobbiamo spenderci al meglio”.
Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida, in audizione sulle linee programmatiche del suo dicastero. Impegno del governo, ha sottolineato Lollobrigida, è “dare centralità a questo settore importante non solo per l’economia ma anche per la cultura”.
Pnrr: rivedere bandi su misure poco attrattive
Il Masaf ha superato il cronoprogramma sugli obiettivi del Pnrr, ma ci sono misure poco attrattive il cui bando va rivisto e di questo ne ho parlato anche in sede europea. “Emblematiche due misure tra quelle meno attrattive – ha ancora detto Lollobrigida – quella sull’acquisto dei mezzi di produzione agricola veicolato sull’elettrico. In campagna ci sono ancora trattori della prima generazione che hanno un impatto ambientale elevatissimo. Stiamo pensando alla rottamazione per puntare alla diffusione di mezzi a basso impatto ambientale. Il bando va perciò rivisto” ha rimarcato. “Altro bando da rivedere è quello sull’autoproduzione di agroenergie rinnovabili. Proporremo la logica di un cloud energetico per depositare su base annua l’energia in eccesso per utilizzarlo quando lavorazioni stagionali ne hanno necessità”.
Raddoppio Carabinieri per la tutela alimentare
Contiamo a gennaio di raddoppiare il numero dei Carabinieri, ex forestali, specializzati nella tutela dell’agroalimentare, ha spiegato il ministro, sottolineando che “sul contrasto della sofisticazione alimentare abbiamo una eccellenza, un unicum che è l’Icqrf che effettua una media di 50mila controlli l’anno. È un numero in calo per la progressiva riduzione della forza lavoro degli ispettori. Sarebbe utile – ha concluso – incrementare questa forza lavoro con un aumento degli ispettori che si ripagherebbe in termini economici grazie alle maggiori sanzioni e in modo indiretto con maggiore sicurezza alimentare”. Per il ministro Lollobrigida “le foreste sono risorse. In Italia è stata definita una strategia forestale e stiamo lavorando a un registro apposito”.
Fondo da 225 mln per l’innovazione in agricoltura
L’industria tecnologica italiana è veramente all’avanguardia e competitiva, di nuove tecnologie in agricoltura esportiamo quasi il 70%. Va valorizzata questa eccellenza per modernizzare la nostra impiantistica e combattere la siccità mettendo a disposizione per il settore agricolo anche le risorse necessarie. Lollobrigida ha sottolineato che nella legge di stabilità c’è un finanziamento di 100 milioni di euro per sostenere le filiere in crisi del mondo agricolo e non solo dovute a calamità, e poi un altro fondo di 225 milioni di euro che punta sulla innovazione tecnologica portata avanti in particolare da aziende sostenibili e da giovani.
Accelerare i tempi di pagamento dell’Agea
“Avrete modo di discutere la proposta di nomina del nuovo direttore dell’Agea, una importantissima agenzia che però, a detta del mondo agricolo, ha avuto delle criticità”, ha affermato Lollobrigida a proposito dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura. “Non voglio puntare il dito su niente e su nessuno ma è evidente che i tempi di pagamento sono stati troppo lunghi. Va dunque ragionato in termini di avvicendamento del sistema per renderlo più fluido, in particolare nel coordinamento con le agenzie pagatrici delle 12 Regioni, più la Sicilia che da questo punto di vista è in mezzo al guado, che si sono organizzate con strutture analoghe e devono omogenizzare il modo operativo”.
Caporalato: non importiamo schiavi, urge lavoro
“Sono centinaia di migliaia i posti di lavoro disponibili in agricoltura. C’è un allarme del mondo agricolo che chiede di occupare persone che non riescono più a trovare sul mercato interno e si rivolgono al Decreto flussi, che significa programmare ma viene emanato a valle, a fine anno, sulla base di una fotografia di quello che è già avvenuto. Noi abbiamo chiesto prima di verificare se ci sono persone sul piano interno che vogliono lavorare nel settore primario. Io mi rifiuto di pensare che noi importiamo schiavi ma occorre dare la giusta formazione”, ha detto il ministro, sottolineando che “i fondi della cooperazione non diano solo sostegno ma creino, a partire dal Sahel da dove vengono tanti migranti, opportunità di lavoro a casa loro”. Sul caporalato, ha ricordato il ministro, “uno dei primi provvedimenti che ho firmato è il decreto sulla condizionalità sociale insieme al ministri del Lavoro e degli Interni. Si è concluso l’iter che ci permetterà da qui a poco di incanalare regolamenti e norme che contrastino un fenomeno che non solo è eticamente vergognoso ma rappresenta concorrenza sleale rispetto a tutti quegli imprenditori che non vogliono trattare i lavoratori come schiavi”.
Ippica: settore che va reso centrale e ridefinito
Rendere l’ippica un settore centrale anche nella sua definizione, è una delle linee programmatiche del ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. “Io non potevo mai pensare – ha osservato Lollobrigida – che l’ippica non è uno sport ma è uno spettacolo. Penso che possa essere definito oggi in altra maniera. Un tempo portava allo Stato enormi risorse tramite le scommesse e ha perso competitività in questo campo ma è tempo di proporre una ridefinizione. Anche i 43 ippodromi sul territorio nazionale e i fantini, i driver italiani sono tra migliori al mondo, vanno reinseriti in un tessuto sociale e produttivo e resi centrali”.
Fonte: Ansa