Istat: in aumento le coltivazioni di frumento duro (+1,6%)

Previsioni in crescita dell’1,6% per le superfici agricole destinate alla coltivazione cerealicole, un dato in controtendenza rispetto alle ultime annate caratterizzate da continue flessioni dovute soprattutto alle basse quotazioni dei prezzi. E’ quanto emerge dal report dell’Istat, nel ricordare il 2020 come un anno di svolta soprattutto per il frumento duro caratterizzato da una crescita della domanda anche all’estero, non controbilanciata però da un’adeguata ‘offerta, con la conseguente impennata dei prezzi.

Proprio al frumento duro è riconducibile la previsione più elevata di incremento di superficie coltivata che copre la quota più alta fra tutti i cereali con il 40,3% nel 2020. Le aziende agricole intervistate, infatti, prevedono un incremento della superficie del 5,6, tra il 2020 e il 2021. Anche per il mais si prevede un cambio di tendenza rispetto agli ultimi anni in lieve aumento dello 0,4%, probabilmente riconducibile al ruolo di questa coltura nell’ambito delle filiere della zootecnia e della bio-industria. Per l’orzo si prevede invece una riduzione della superficie del 7,7%, con picchi nel Centro (-11,7%) e nel Nord est (-11,5%), come anche per il frumento tenero dell’1,6%.

Quanto infine a livello territoriale l’Istat prevede un aumento generalizzato della superficie di frumento duro in tutto il Paese, ma è il Settentrione a fare la parte del leone con +15,2% nel Nord ovest e +24,7% nel Nord est su cui incide la produzione dell’Emilia Romagna destinata a soddisfare le richieste del settore pastario.

Potrebbe interessarti anche...