Xylella fastidiosa: aggiornamenti e sfide per le coltivazioni mediterranee

Xylella fastidiosa: aggiornamenti e sfide per le coltivazioni mediterranee
Sono ormai più di 10 anni che la Xylella fastidiosa subsp. pauca è presente in Puglia. Dal 2013 il quadro è in continua evoluzione: l’areale infetto, sempre più “settentrionale”, la reazione degli agricoltori, la situazione si fa sempre più grave.
È il comparto olivicolo ad aver avuto la peggio finora: abbiamo perso 150.000 ettari e più di 17 milioni di olivi. Il risultato è un milione di ore di lavoro e 30.000 tonnellate di olio in meno, pari a circa 132 milioni di euro all’anno sottratti al reddito degli imprenditori pugliesi. In Salento, dopo anni di stallo totale in cui pochi imprenditori visionari hanno investito autonomamente per iniziare una prima rigenerazione, lo stanziamento di fondi regionali e comunitari ha portato ad una ripartenza dell’olivicoltura.
Cos’è cambiato?
Le delibere sulla cultivar dichiarate tolleranti e resistenti; gli impianti, realizzati con un approccio innovativo e imprenditoriale; la mentalità dell’olivicoltore, sempre più frutticola; la voglia di ripartire.
Dopo più di 10 anni la Puglia si ritrova a fronteggiare due nuove subspecie, che colpiscono altre filiere tradizionali pugliesi e mediterranee: la Multiplex e la Fastidiosa.
La seconda subspecie è l’agente causale della Malattia di Pierce, che causa gravi danni ai comparti viticolo e vitivinicolo a livello mondiale.
Cosa dobbiamo aspettarci da questa nuova situazione? Quali sviluppi dobbiamo attendere nel breve e medio termine? Quanto l’esperienza olivicola può servire per evitare un’ulteriore perdita di patrimonio?
La reazione delle istituzioni, memore del passato, è stata tempestiva: il monitoraggio costante è ancora in atto, per valutare la situazione giorno per giorno.
E proprio in olivicoltura, a che punto siamo oggi?
Per fare il punto e dare risposte a queste domande, Foglie ha voluto organizzare un ciclo di seminari dal titolo “Xylella fastidiosa: aggiornamenti e sfide per le coltivazioni mediterranee”.
Il 18 e il 20 marzo, presso l’Aula Magna dell’ex Facoltà di Agraria, presso il Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti, verranno affrontati questi temi da un punto di vista olistico, coinvolgendo tutti gli attori delle filiere olivicola, frutticola e vitivinicola.

