Xylella: Coldiretti Puglia, ora autorizzare subito gli espianti con istituzione catasto olivicolo
Con l’istituzione del catasto olivicolo delle aree colpite dalla Xylella fastidiosa al via gli espianti senza aspettare l’iter di accesso ai finanziamenti, autorizzando gli svellimenti degli ulivi secchi colpiti in Salento, a rischio desertificazione e incendi. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in relazione all’istituzione approvata dalla Giunta regionale del catasto olivicolo, una pressante richiesta di Coldiretti per consentire agli agricoltori di espiantare gli ulivi secchi e preparare i terreni per il reimpianto, a prescindere dall’iter autorizzativo dell’articolo 6 per gli espianti e i reimpianti.
Il catasto olivicolo è una banca dati depositata presso il SIAN contenente gli esiti della foto-restituzione delle aree interessate i cui contenuti riguardano la puntinatura delle piante di olivo e lo stato di ciascuna pianta (vive, morte e sintomatiche) riferite alle ortofoto.
Sono così superati i ritardi nelle istruttorie per l’espianto e il reimpianto degli ulivi, per cui la pubblica amministrazione deve garantire – insiste Coldiretti Puglia – il diritto di aiuto per quelle aziende, presenti in graduatoria che chiedono di eliminare gli impianti olivicoli danneggiati, e non più produttivi e di eseguire le operazioni colturali utili al reimpianto, perché gli strumenti per la verifica del numero di piante di olivo danneggiate da eliminare e da ripiantare sono già in possesso della pubblica amministrazione, come le ortofoto 2019, il catasto olivicolo e le banche dati Agea.
E’ un fondamentale contributo per favorire la resilienza ambientale e il paesaggio dell’area colpita dalla Xylella, in quanto la piantumazione arborea di oltre 12.000 ettari con l’articolo 6 può porre un freno alla “desertificazione” che il batterio sta provocato con il disseccamento di migliaia di ettari arborati considerato che sono oltre 90mila ettari di superficie olivetata intaccati in provincia di Lecce dalla Xylella.
Coldiretti Puglia aveva già indicato l’urgenza di procedere senza indugio all’emissione dei decreti di concessione relativi all’applicazione dell’art. 6 del Decreto Interministeriale sulla Xylella con 40 milioni di euro disponibili per le imprese presenti in graduatoria in posizione utile.
A causa della Xylella fastidiosa – conclude Coldiretti Puglia – sono andate perse 3 olive su 4 in provincia di Lecce con il crollo del 70% della produzione di olio di oliva anche nell’annata 2021. Lo scenario è a tinte fosche, dove il crollo produttivo è divenuto incontrovertibile dal 2014 ad oggi. Gli agricoltori – conclude la Coldiretti – chiedono interventi decisi per espiantare, reimpiantare e far rinascere le aree colpite, dopo anni di annunci, promesse, rimpalli di responsabilità e la mancanza di impegni concreti per la ricostituzione del patrimonio olivicolo distrutto, mentre non sanno come comportarsi per realizzare nuovi impianti resistenti e tornare a lavorare e produrre per sottrarre le campagne all’abbandono.
E’ da registrare nell’intera provincia di Brindisi – aggiunge Coldiretti Puglia – la continua avanzata della Xylella fastidiosa, con la presenza sempre più numerosa di oliveti con evidenti disseccamenti caratteristici dell’infezione dovuta al batterio. Nella parte sud del territorio provinciale tale fenomeno interessa oramai tutti gli oliveti con conseguenze anche sulla produzione ed una diminuzione del prodotto che in tali comprensori raggiunge anche il 50% rispetto alle annate precedenti.
La Xylella è arrivata in Puglia portata da piante tropicali giunte dall’America latina e fino a oggi ha infettato oltre 8mila chilometri quadrati – conclude Coldiretti Puglia – con oltre 21 milioni di ulivi colpiti, molti dei quali monumentali, frantoi svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia e 5mila posti di lavoro persi nella filiera dell’olio extravergine di oliva.
Fonte: Coldiretti Puglia