Uva da tavola,il gruppo di contatto tra Italia, Spagna e Francia convergenze sui temi da attenzionare con l’UE

A Macfrut si è svolta la riunione del Gruppo di contatto internazionale dell’Uva da tavola, coordinato da Donato Fanelli e che ha visto la partecipazione di delegati spagnoli e francesi.

DONATO FANELLI – Coordinatore Comitato Uva da tavola dell’Organizzazione Interprofessionale Ortofrutta Italia

In qualità di coordinatore ho posto in evidenza quattro punti all’ordine del giorno. Il primo ineriva la presentazione dei trend e delle proiezioni per la nuova campagna 2023 da cui emerge un dato inequivocabile: la superficie coltivata (e quindi la quantità) delle uve senza semi supera, per la prima volta nella storia della produzione dell’uva tavola italiana, quella con i semi 52% contro il 48%.  Il secondo punto discusso riguardava l’esigenza improcrastinabile di una armonizzazione del corpus normativo comunitario sui prodotti fitosanitari: su questo siamo uniti nel chiedere una chiara definizione di regole comuni cui devono attenersi non solo gli operatori che agiscono all’interno degli Stati membri anche tutti gli esportatori che commercializzano in UE. Regole che devono valere sia per i nostri prodotti sia per quelli che entrano nei nostri mercati, se non c’è omogeneità di regole si crea un gap di competitività creato da condizioni diverse. E qui ci agganciamo al terzo punto: i dossier aperti per l’export. Abbiamo nuovamente ribadito il cambio di rotta che deve portare ad una modifica sostanziale della regola secondo la quale se l’ Europa importa un prodotto lo importa in maniera comunitaria, mentre se un paese vuole esportare un proprio prodotto deve farlo singolarmente. Noi vogliamo cambiare questa regola affinché anche l’export sia portato avanti in maniera armonizzata e quindi congiunta. 

Quarto e ultimo punto: il packaging su quale si è fatta una forte evidenziazione del vulnus dell’attuale proposta di regolamento. Non eccepiamo che le nuove policy debbano portare ad un cambiamento di approccio nel fare impresa che porti ad un cambio di mentalità nei consumi. Ma questo cambiamento deve essere sostenibile per le imprese che devono avere il tempo di assimilarlo nel loro planning. Sostenibilità ambientale fa il paio con sostenibilità economica e sociale. 

Queste quattro posizioni sono state prese in considerazione, sono state appoggiate dalle delegazioni presenti, approvate e soprattutto condivise anche da Spagna e Francia. 

JOAQUIN GOMEZ – Presidente dell’associazione dei produttori-esportatori di frutta, uva da tavola e altri prodotti agricoli (Apoexpa)
Ci riteniamo soddisfatti alla luce di questa piacevole presentazione del gruppo di contatto dell’uva da tavola dei tre paesi maggior produttori di uva da tavola di tutta Europa.

Condividiamo le stesse perplessità, abbiamo le stese problematiche e abbiamo l’obbligo di lavorare insieme ed è una volontà presa già da molto tempo. Ci troviamo in questo cammino e credo che i tre paesi produttori devono provare per lo meno a oggettivare i problemi e darle delle soluzioni.


MAURO QUADRI – Dirigente del Dipartimento delle Filiere Agricole e Agroalimentari

La riunione del Gruppo di contatto è stata una delle tante occasioni di dialogo e concertazione di idee e proposte con quattro paesi produttori del settore ortofrutta. Dopo aver esaminato la situazione di mercato che accomuna un po’ questi paesi si è discusso di argomenti nevralgici per il comparto come le direttive sul packaging e le questioni fitosanitarie: su questi argomenti abbiamo registrato una certa convergenza da tutti i paesi membri e quindi la manifestazione si è svolta in modo molto coeso tanto che presenti hanno convenuto sulla necessità di rappresentare questa queste problematiche alle proprie amministrazioni affinché possano essere poi esposte e discusse ad un livello più alto”.

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