Tra sentenze e innovazione: ricomporre la filiera DELL’UVA DA TAVOLA per creare valore. La CUT c’è!

Il kintsugi, ovvero “riparare con l’oro”. In molti hanno apprezzato la metafora del mio intervento sul palco della LUV, Fiera dell’Uva da Tavola. Come ho ribadito dal pulpito sono orgoglioso di aver contribuito con la Commissione dell’Uva da Tavola ad organizzare la Table Grape Conference che ha animato questa 3 giorni che ha coinvolto tutti gli operatori della filiera. E non c’era occasione migliore per dire la mia, con schiettezza e passione, due caratteristiche del mio eloquio che in molti ormai conoscono.

UVA DA TAVOLA E KINTSUGI

Perchè ho parlato del kintsugi? Perchè ho ricordato a tutti che il presente di oggi, sicuramente positivo per produzione e redditività dei raccolti, non ci deve far dimenticare le annate disastrose che hanno quasi messo in ginocchio un comparto. In quei momenti ha ripreso slancio l’associazionismo, l’aggregazione: serviva fare squadra per affrontare insieme una sfida troppo grande per essere affrontata da soli. Ma adesso che la tempesta è passata non dobbiamo dimenticare di fare squadra…perchè due anni fa è solo grazie a soggetti come la CUT che siamo riusciti a riparare una filiera, raccogliendo i pezzi prima di ripararli. La metafora del kintsugi mi aiuta a rappresentare un altro concetto. Gli oggetti in ceramica riparati con questa tecnica diventano vere opere d’arte: l’impreziosire con la polvere d’oro accentua la loro bellezza, rendendo la fragilità un punto di forza e perfezione. La LUV, a mio modesto avviso, rappresenta proprio questo impreziosimento: l’aver unito gli anelli della filiera ci ha aiutato a creare relazioni virtuose improntate alla valorizzazione delle competenze strategiche di analisi, pianificazione, programmazione.

Un esempio? Il catasto varietale, un grande risultato raggiunto proprio dalla CUT che ha posto la pietra miliare per portare il comparto nel futuro. Senza una interpretazione esatta, puntuale e contestuale delle superfici come si poteva creare strategie degne di tal nome? Da lì siamo partiti per parlare poi di innovazione varietale, di concerto con i principali breeder internazionali e nazionali. Da lì siamo partiti per portare il comparto a compiere un upgrade nell’approccio al mercato, grazie a importanti sinergie con analisti e società di servizi globali con le quali abbiamo iniziato a monitorare non solo i trend, ma anche l’evoluzione dei gusti (più che del gusto), anticipando il futuro anzichè rincorrerlo. Dunque sta a noi capire quanto è importante questo piccolo filo d’oro che ci tiene uniti. E se è sorta l’alba di nuovo giorno per l’uva da tavola italiana, ricordate che il mattino ha l’oro in bocca, ma sprecarlo sarebbe da folli!