Stime in positivo per pesche e nettarine
Il Rapporto della Commissione Europea sulle Prospettive dei mercati agricoli corrispondente all’estate 2022 in cui è esposta la situazione generale nei diversi settori, afferma che questa campagna, in pesche e nettarine, ci sarà una maggiore produzione e consumo , 3% di più rispettivamente rispetto al 2021 e negli scambi extracomunitari: più importazioni e stesso export.
Nel Rapporto prospettico dei mercati agricoli corrispondente all’estate 2022, analizzato da FEPEX, la Commissione raccoglie stime simili a quelle già rese pubbliche dall’inizio della campagna, nel senso che la produzione europea cresce nel suo insieme, per via dei dati in aumento di Francia, Italia e Grecia, ma con un forte calo dovuto in parte della Spagna a causa del maltempo. In particolare, la CE stima che la produzione totale dell’UE di pesche e nettarine nel 2022 aumenterà del 3% a 3,4 milioni di tonnellate, sebbene questo sia il 9% al di sotto della media quinquennale. Le aspettative di produzione positive in Italia, Francia e Grecia compenseranno quest’anno le perdite significative in Spagna, causate dal gelo storico e dalla tempesta Cyril. Di conseguenza, la produzione spagnola dovrebbe diminuire del 20%.
Il rapporto prosegue spiegando che, sebbene la maggiore produzione di fresco prevista dovrebbe aumentare anche le vendite al di fuori dell’UE, le esportazioni dell’UE di pesche e nettarine rimarranno stabili, intorno alle 140.000 tonnellate (+2% anno su anno). Le attuali difficoltà di esportazione verso l’Est (es. Bielorussia e Ucraina) avranno un impatto negativo sulle vendite. Dopo Regno Unito e Svizzera (le principali destinazioni per le esportazioni dell’UE), Bielorussia e Ucraina sono tra le prime 5 destinazioni per la produzione dell’UE.
Per quanto riguarda le importazioni UE di pesche e nettarine da paesi terzi, continuerebbero il trend di crescita e dovrebbero aumentare dell’11%, per un totale di 47.000 tonnellate nel 2022.
Infine, il consumo di pesche fresche e nettarine crescerà del 3% nell’UE nel 2022, passando da 5,9 kg pro capite nel 2021 a 6,1 kg pro capite quest’anno, nonostante il potere d’acquisto dei consumatori europei sia inferiore. Ciò presuppone una certa ripresa, ma questa cifra è inferiore del 5% rispetto al consumo medio degli ultimi cinque anni. La crescita dei consumi è guidata dall’aumento della produzione fresca, dal bel tempo e dal ritorno del turismo, secondo la Commissione europea.
Fonte: Fruittoday