Stanziati nuovi fondi per gli apicoltori
Dopo anni di difficoltà e perdite produttive, finalmente un segnale di speranza che viene accolto con grande soddisfazione dagli apicoltori italiani: è stato pubblicato il decreto del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali che ripartisce i fondi a sostegno della filiera apistica per un totale di 7,75 milioni di euro.
Misura attesa da tempo e alla cui definizione si è particolarmente impegnata la Federazione Apicoltori Italiani (FAI). Un lavoro durato mesi – sottolinea il presidente, Raffaele Cirone – con un’attenzione costante affinché gli incentivi fossero resi disponibili a tutti gli apicoltori, vale a dire ‘stanziali’ (con alveari in postazioni fisse) o ‘nomadi’ (con alveari destinati alla transumanza); un’azione organizzativa grazie alla quale abbiamo scongiurato il rischio di ingiustificata esclusione dagli aiuti per migliaia di aziende a rischio di chiusura”.
Occorre quindi dare atto ai competenti Uffici del Ministero di aver tenuto nella dovuta considerazione le richieste avanzate nell’interesse di tutti gli operatori del comparto apistico nazionale, che potrà così vedersi indennizzate, anche se solo in parte, le gravi perdite produttive registrate nel corso del 2021: anno in cui si erano dovute affrontare ingenti spese per l’alimentazione di soccorso agli alveari.
Potranno così beneficiare dell’aiuto – ricorda Cirone – gli apicoltori che alla data del 31 dicembre 2021 hanno regolarmente censito i propri alveari nella Banca Dati Nazionale dell’Apicoltura, titolari di partita IVA e iscritti nella categoria degli ‘apicoltori professionali’ che producono con finalità di commercializzazione”.
Per il 2022, infatti, sono disponibili 7,75 milioni di euro per l’attuazione di interventi a favore della filiera. In particolare, per quanto riguarda l’incentivazione della pratica dell’impollinazione sono riservate risorse pari a 1.390.000 euro che saranno distribuite agli apicoltori che esercitano tale attività su richiesta degli agricoltori.
L’incentivo è erogato sulla base del numero di alveari utilizzati nell’attività di impollinazione per un massimo di 20 euro ad alveare. Per quanto riguarda l’incentivazione della pratica dell’allevamento apistico e del nomadismo sono invece riservate risorse pari a 5.560.000 euro che saranno distribuite agli apicoltori stanziali o nomadisti a parziale ristoro dei maggiori costi sostenuti per la movimentazione degli alveari “nomadi” e del mantenimento degli alveari stanziali mediante alimentazione succedanea.
In questo caso il contributo può arrivare fino a 40 euro per alveare. Possono beneficiare degli incentivi gli apicoltori che alla data del 31 dicembre 2021 sono in regola con gli obblighi di identificazione degli alveari e risultano registrati nella banca dati nazionale apistica. Per il sostegno delle forme associative di livello nazionale tra apicoltori e la promozione della stipula di accordi professionali saranno infine a disposizione 800 mila euro e beneficiari saranno i centri di riferimento tecnico individuati dalla Rete rurale nazionale con lo schema di riferimento per la programmazione delle iniziative.