Stanziati 10 milioni per api, birra, canapa e frutta in guscio
Api, birra, canapa e frutta in guscio, arrivano le risorse del Fondo con uno stanziamento di 10 milioni per il 2021. Sulla Gazzetta ufficiale del 15 febbraio è stato pubblicato il decreto del Mipaaf con l’istituzione del Fondo e le istruzioni per accedere alla domanda di aiuto. Entro un mese saranno definite le modalità per presentare la richiesta di riconoscimento del contributo.
Del budget di 10 milioni cinquecentomila euro vanno al settore delle api. Il settore della birra può contare su 3,5 milioni di cui 1,5 milioni di aiuti alle imprese (de minimis) di 200 euro a ettaro per aziende che coltivano orzo distico certificato in contratti di filiera e 300 euro per ogni 0,2 ettari per le aziende che coltivano luppolo. Un milione è riservato alla concessione di aiuti de minimis alle imprese che investono nel post raccolta del luppolo e in impianti di essiccazione, macinatura, pellettizzazione e confezionamento e infine un altro milione è stanziato per le attività di ricerca a favore di progetti finalizzati a implementare prodotti del territorio e varietà nazionali anche attraverso lo studio di diversi ceppi di luppolo, cereali da malto, orzo distico per la birrificazione e lieviti di birra limitatamente al saccaromyces.
Al settore della canapa sono assegnati 3 milioni. Di questi un milione per aiuto de minimis alle imprese (300 euro a ettaro); un milione per aiuti agli investimenti delle imprese nel post raccolta della canapa, in impianti di essiccazione, di pulizia del prodotto, stigliatura, confezionamento, seme di canapa e derivati per uso alimentare. Un milione infine alla ricerca per progetti che puntino a nuove varietà di canapa, metodi di controllo veloci, meccanizzazione e trasformazione primaria.
Finanziamento di tre milioni per la frutta in guscio con 1,3 milioni per la campagna di promozione per le varietà italiane e 1,7 milioni per la ricerca alla lotta agli insetti dannosi nei settori castanicolo, del nocciolo, delle mandorle, pistacchi e carrube, tutti di varietà italiane.
Si tratta degli interventi messi in campo per dare una boccata di ossigeno a settori dell’agroalimentare colpiti dagli effetti economici della pandemia per il blocco delle attività commerciali e la riduzione della produzione e che devono essere rimessi in condizione di tornare competitivi sul mercato.