Spagna, si conferma primo produttore di agrumi in Ue. produzione in calo, regge col surplus dei prezzi

La rivalutazione delle esportazioni spagnole di agrumi ha causato un saldo commerciale positivo nel settore, raggiungendo i 2.509 milioni di euro nella campagna 2023-2024.
I dati sono “particolarmente rilevanti” in un contesto di diminuzione della produzione, a causa delle condizioni meteorologiche avverse, secondo una nota del Ministero dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione (MAPA).
La Spagna rimane il principale distributore mondiale di agrumi freschi, con il 25% del totale delle esportazioni mondiali.
I dati sono stati presentati dalla direttrice generale delle produzioni e dei mercati agricoli, Ana Rodríguez Castaño, alla riunione del tavolo del settore agrumicolo, che ha analizzato la campagna agrumicola 2023/24. Il volume delle esportazioni tra settembre 2023 e aprile 2024 è stato di 2,34 milioni di tonnellate, il 3,1% in meno rispetto alla campagna precedente e il 17,8% in meno rispetto alla media delle cinque precedenti. In termini di valore, i 2.662 milioni di euro esportati rappresentano un aumento dell’1,6% rispetto alla campagna precedente e del 2,6% rispetto alla media delle ultime cinque.
Le importazioni, con un volume di 168.130 tonnellate, sono aumentate dello 0,4% rispetto alla campagna precedente e del 17% rispetto alla media. In valore rappresentano 153 milioni di euro, una cifra superiore del 15% rispetto alla campagna precedente e del 31% superiore alla media.
Da un punto di vista produttivo, è stata una campagna molto segnata dalla siccità e da condizioni meteorologiche estreme, nonché da limitazioni nelle forniture di irrigazione, per cui il raccolto previsto di 5.730 milioni di tonnellate sarà il più basso degli ultimi 11 anni. Ciò significherà un calo del 15% rispetto alla media dei cinque paesi precedenti, ma la Spagna rimane il principale produttore di agrumi nell’Unione europea e il sesto nel mondo, secondo MAPA. L’arancia è l’agrume che ha sofferto di più queste condizioni climatiche avverse con una significativa riduzione della produzione: raggiunge i 2,65 milioni di tonnellate, il 10,6% in meno rispetto alla scorsa stagione e il 24,2% in meno rispetto alla media delle cinque campagne precedenti.
L’Andalusia è stata la comunità autonoma più colpita dalla siccità, il che potrebbe significare una riduzione complessiva del 20% rispetto alla media delle ultime cinque campagne, che nel caso delle arance salirebbe al 29%. Da parte sua, la Comunità Valenciana, primo produttore nazionale di agrumi, ridurrebbe la sua produzione totale del 17%, anche se quella di arance e mandarini diminuirebbe del 21%. La Regione di Murcia, al contrario, aumenterebbe la sua produzione globale del 6% grazie all’aumento di limoni e pompelmi.
I prezzi ricevuti dai coltivatori di agrumi durante la campagna non sono stati uniformi, a seconda del tipo di agrumi commercializzati e della fase della campagna. Sebbene fino alla fine del 2023 la commercializzazione all’origine si sia svolta in modo del tutto regolare, da quel momento in poi il mercato ha subito un rallentamento, con un conseguente calo dei prezzi. Nonostante ciò, i prezzi medi degli alberi di arance navel, clementine e satsuma sono stati i più alti degli ultimi anni. Al contrario, quelli del mandarino e del limone sono inferiori.