Shark® PF di Sipcam Italia: morde, ma solo i parassiti
Il nuovo bioinsetticida di Sipcam Italia contiene il fungo entomoparassita Paecilomyces fumosoroseus, letale per tripidi e aleurodidi. Il suo target sono le colture orticole e ornamentali in serra
Ha un grande appetito e se aggancia la preda questa non ha scampo. Si chiama Shark® PF, ma non è uno squalo nel senso più ittico del termine. Trattasi infatti di un nuovo bioinsetticida targato Sipcam Italia contenente le spore del fungo entomoparassita Paecilomyces fumosoroseus, un basidiomicete. Questo microrganismo è stato isolato per la prima volta in India da adulti di Bemisia tabaci e in seguito sviluppato da Futureco Bioscience SA. Grazie poi a Sipcam Italia, il bioinsetticida ha trovato applicazione pratica, tramite la messa a punto in termini tecnici. Le prove di efficacia svolte sino a ora dimostrano che Paecilomyces fumosoroseus risulta letale per tripidi e aleurodidi, invadendone il corpo e portandolo a morte “naturalmente”.
Un prodotto di alto profilo
Shark® PF risulta sicuro per utilizzatori e consumatori: grazie alla sua natura microbiologica, Shark® PF non presenta infatti alcun problema di residui alla raccolta, come pure sfoggia un eccellente profilo tossicologico e ambientale. Shark® PF non prevede emissione di sostanze antibiotiche, né produce metaboliti. Non sono quindi stati fissati valori di Aoel (Acceptable operator level), né di Adi (Acceptable daily intake), né sono stati stabilite soglie massime di Legge quanto a residui. Da ciò ne deriva che non ha neppure limiti temporali preraccolta quanto ad applicazioni in campo.
Essendo poi legato strettamente agli insetti del cui corpo si nutre, Paecilomyces fumosoroseus non possiede mobilità propria, non sopravvivendo cioè al di fuori degli insetti target. Non a caso l’Efsa lo ha classificato come prodotto a basso rischio dal punto di vista ecotossicologico.
La sua efficacia si esplica infatti solo a carico di ben precisi parassiti, come tripidi e aleurodidi, risultando indifferente verso altri insetti, a partire dai pronubi. Sugli insetti target, invece, Shark® PF si è dimostrato attivo su tutti gli stadi, ovvero uova, forme giovanili e adulti, esibendo i livelli di efficacia maggiori sulle ninfe da N1 a N4. Nelle normali condizioni di impiego, porta a compimento la colonizzazione dell’ospite nel volgere di 48-72 ore. Una volta entrato in contatto con esso, le blastospore germinano ed emettono ife che penetreranno all’interno del corpo degli insetti entro i quali secerne enzimi proteolitici e lipolitici. Giunto all’emocele, l’insetto è da considerarsi praticamente morto, sebbene abbia cessato quasi da subito di nutrirsi una volta che il fungo abbia iniziato a penetrare l’esoscheletro. Entro 72 ore inizierà poi la sporulazione, quindi la diffusione del patogeno su eventuali altri individui presenti.
Pari a 18 mesi la shelf life del prodotto in condizioni refrigerate (4-8°C), come pure ottima appare la conservabilità a temperatura ambiente (<25°C), arrivando a sei mesi. Con temperature più elevate è bene invece applicare il prodotto entro 30 giorni.
Shark® PF alla prova del campo
Formulato come polvere bagnabile, Shark® PF appare vocato alla protezione delle colture orticole e ornamentali in serra. Su di esse il prodotto va applicato in ragione di due trattamenti consecutivi tra fioritura e allegagione delle colture, ripetendo poi la coppia di trattamenti nelle fasi finali del ciclo, da invaiatura a raccolta, sfruttando l’assenza di intervallo di sicurezza.
L’intervallo da tenere fra le due applicazioni è di 5-7 giorni, utilizzando dosi di 2-2,5 chilogrammi per ettaro in funzione della pressione dei parassiti. Bene poi garantire l’ottimale bagnatura della vegetazione, al fine di distribuire Shark® PF in modo capillare sulla coltura. Meglio se le applicazioni vengono poi effettuate prima della comparsa dei parassiti e con temperature fresche, idealmente quelle di prima mattina.
Per le indicazioni di uso e le tabelle di compatibilità: scarica il depliant di Shark® PF