Russia: all’orizzonte dazi fino al 200% sui vini provenienti dai paesi nato

La Russia potrebbe presto imporre dazi fino al 200% sul vino estero in ingresso prodotto nei paesi della Nato.

Nelle scorse settimane l’Association of Winegrowers and Winemakers of Russia (AWWR) ha  chiesto Governo e alla Duma di incrementare le misure di protezione del vino locale, così da favorirne la produzione e le vendite, con l’imposizione di dazi sul vino d’importazione (fermo, spumante e fortificato). Con lo stesso obiettivo è stato chiesto anche di cancellare le tariffe vantaggiose oggi pendenti sui vini provenienti dalla Georgia e che sia garantita per i vini domestici una quota del 20% almeno nella distribuzione al dettaglio e del 50% almeno nei ristoranti.

Le richieste, come riportato dall’agenzia di stampa Spuntik, sono state espresse in particolare dal Segretario di AWWR, Alexey Plotnikov, e sarebbero a parere di alcuni osservatori in fase di valutazione da parte del Governo di Mosca (questo riporta, tra gli altri, The Drinks Business).

Recenti analisi di mercato suggeriscono che oggi la crescita del mercato del vino in Russia è oggi trainata soprattutto dai vini d’importazione, i cui ingressi sono in forte crescita (+26% nel secondo semestre e +27% terzo trimestre 2023), e ciò starebbe incidendo non poco sulle vendite di vino locale, la cui quota di mercato è diminuita del 4% lo scorso anno.

A poco, inoltre, sembra essere servito per la salute dell’industria vinicola locale, l’aumento dei dazi, dal 12,4 al 20%, che la Russia ha introdotto alla fine del luglio scorso proprio sui vini d’importaizone.

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