PUGLIA| Fondi PSR, mentre tutti plaudono la Regione per l’accelerata

Siamo ultimi, ma tra i primi. Se si guarda alla classifica di spesa dei fondi a valere sul PSR la Puglia regione occupa ancora l’ultima posizione. Tuttavia il percorso di efficientamento nella gestione delle risorse è ormai lanciato, tanto che siamo sul podio tra le regioni che hanno speso di più nel 2021. Un bel traguardo che fa stare tutti più tranquilli rispetto all’ipotesi disavanzo. Certo il Covid ha fornito agli uffici europei l’occasione giusta per darci una proroga, ma va dato a Cesare ciò che è di Cesare ed a Pentassuglia ciò che è di Pentassuglia: la Regione Puglia sta correndo!

I dati pubblicati sul portale Cohesion Data della Commissione europea riguardano l’andamento della spesa dei Programmi di Sviluppo Rurale per regioni al 2021 e la Puglia, pur essendo per spesa complessiva in calce alla classifica, ha conseguito un risultato da primato in un solo anno”. Così l’assessore regionale all’Agricoltura, ha commentato il report della Commissione europea che, come tiene a precisare l’assessore “non deve destare preoccupazioni, piuttosto ci conferma  l’accelerata che la nostra regione ha avuto nella spesa proprio nel 2021 con oltre 196,5 milioni di euro a valere sul Feasr e una quota pubblica di 314 milioni. Sono cifre che ci hanno reso la terza regione d’Italia in termini percentuali per avanzamento di spesa, dopo Valle d’Aosta e Molise, che hanno speso rispettivamente circa 12 milioni e 20 milioni di euro. Siamo stati altresì – sottolinea l’assessore – anche la prima regione che, in termini assoluti, ha superato il PSR della Sicilia, la cui dotazione, si sa, è la più consistente a livello nazionale. Serve inoltre ricordare che nel 2020 la Puglia rischiava un disimpegno di 96 milioni che siamo riusciti con tenacia a scongiurare, riducendolo nel 2021 di un quarto”.
I  dati della Commissione europea – tiene a precisare –  verranno aggiornati a breve e, come prevediamo, ci faranno registrare ulteriori progressi. Come ho già più volte sottolineato i Servizi tecnici della Commissione ci hanno riconosciuto a più riprese gli sforzi enormi che abbiamo fatto, l’impegno e la determinazione di tutta la Struttura regionale per far ripartire uno strumento efficace e strategico per lo sviluppo e la crescita del sistema rurale pugliese. Di recente abbiamo ribandito un avviso per il primo insediamento dei giovani agricoltori e, in attesa di pubblicazione del secondo bando per gli investimenti strutturali, stiamo offrendo alle imprese già presenti nella vecchia graduatoria di portare a termine il proprio piano di investimenti. Sono alcune delle azioni che stiamo mettendo in campo per dare nuove opportunità e capacità di investimenti strategici per le imprese e per la corretta attuazione del PSR”.

Ma già si guarda oltre, alla nuova programmazione. Nei prossimi 5 anni arriveranno quasi 2 miliardi di euro per lo sviluppo rurale della Puglia con la nuova ripartizione dei fondi del PSR 2023-2027, un’attribuzione consistente che impone una decisa inversione di tendenza per non ripetere gli stessi errori del passato, sburocratizzando le procedure e puntando sulle filiere, sui giovani e razionalizzando le risorse per i GAL. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in relazione al riparto Feasr per il periodo 2023-2027per le regioni italiane, con la Puglia che si vede assegnare 1.184.879.283 euro con il 49,50% di cofinanziamento nazionale.

“E’ necessario costruire un PSR in linea con le reali esigenze delle imprese agricole – dice Coldiretti Puglia – che faccia recuperare la competitività persa negli anni precedenti, grazie a bandi snelli perché la burocrazia “ruba” in Puglia fino a 120 giorni all’anno al lavoro nelle aziende agricole ma soprattutto frena, con le inefficienze, l’avvio di nuove attività e l’ingresso di giovani nell’attività di impresa. Con i fenomeni inflazionistici aggravati dalla guerra in Ucraina, serve investire sulle filiere, per costruire percorsi dal campo alla tavola che riconoscano il giusto valore alle produzioni agricole e al cibo locale – insiste Coldiretti Puglia – riequilibrando i fondi assegnati ai GAL che tengano conto del minimo imposto da Bruxelles, pari al 5% delle risorse totali, dando finalmente spazio e risorse ad una misura ad hoc sul benessere animale, attraverso una semplificazione burocratica e una maggiore capacità di spesa”.

A cura della Redazione di Foglie TV

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