Proteggere la vite dalla cocciniglia, già da autunno: con il lancio di ausiliari si può

In viticoltura, fino a poco tempo fa, la gestione delle cocciniglie cotonose non ha creato particolari difficoltà. Tuttavia in questi ultimi anni è aumentata la frequenza di infestazioni di differenti specie che ha impattato sulla produzione e costringendo il viticoltore ad intervenire con trattamenti insetticidi mirati. Tra tutte le specie quelle che destano maggior preoccupazione sono la

Planococcus ficus (la cocciniglia farinosa, prima diffusa nell’Italia meridionale ma oggi presente in tutto il territorio nazionale) e la Pseudococcus comstocki i cui avvistamenti sono ormai pari alla specie precedente.

Perché oggi la cocciniglia “è un problema”

Le variabili da tener conto per rispondere a questa domanda sono essenzialmente quattro:

  1. la ridotta disponibilità di sostanze attive come conseguenza delle continue revisioni sanitarie sulla possibilità di utilizzo;
  2. limitazioni commerciali a causa di eventuali residui presenti, a cui si lega anche la necessità di adeguamento agli standard di ”Import tolerance”;
  3. la ridotta efficacia di alcuni prodotti autorizzati in conseguenza di un uso prolungato
  4. le mutate condizioni fitoiatriche relative al controllo dei fitofagi, anche a seguito delle variazioni climatiche degli ultimi anni, con un incremento delle infestazioni di cocciniglie farinose su vite che interessa ormai tutto il territorio nazionale, dalla Sicilia al Trentino Alto Adige.

A causa dell’abolizione di determinate sostanze attive comuni a molti prodotti sul mercato ha richiesto un nuovo approccio per il contrasto della cocciniglia, come l’utilizzo di organismi utili nei vigneti per il controllo di questo insetto.

Biogard, soluzioni innovative a basso impatto ambientale: lotta biologica con antagonisti

Biogard, Divisione di CBC (Europe) s.r.l., propone per la difesa della vite, una linea completa di soluzioni innovative ed a basso impatto ambientale in accordo con le più recenti direttive in materia di agricoltura sostenibile. Nello specifico l’arrivo nel gruppo CBC di Bioplanet dal 2024 ha portato ad un’implementazione nelle strategie di difesa con l’impiego di organismi utili con applicazione di tecniche di lotta biologica basate sull’introduzione di antagonisti.

Per controllare le cocciniglie è possibile effettuare introduzioni di adulti del parassitoide Anagyrus vladimiri e del predatore Criptolaemus montrouzieri. Questi ausiliari naturali non solo offrono un’azione rapida, ma permettono anche una gestione precisa e sicura della popolazione di parassiti nel vigneto.

Va sottolineato che l’impiego degli ausiliari allo stadio di adulti garantisce ai viticoltori

  1. la rapidità di azione del predatore,
  2. una corretta valutazione delle dosi di lancio,
  3. un insediamento nel vigneto più semplice ed un lavoro più certo nei numeri e nella qualità del materiale introdotto.

A.vladimiri è un imenottero della famiglia Encirtidi, tipica del bacino del Mediterraneo, parassitoide di cocciniglie cotonose (in vigneto si fa riverimento principalmente a Planococcus ficus e Pseudococcus comstocki) . La femmina adulta è lunga circa 2 mm, di colore bruno-ruggine, mentre Il maschio è più piccolo e di colore nero. Nel bacino del Mediterraneo la specie è attiva dalla primavera all’autunno (è attivo già a 13°C) e compie più generazioni, con cicli lunghi circa 3-4 settimane. La femmina depone le uova nelle neanidi di II° e III° età e nelle femmine immature. I sintomi della parassitizzazione si osservano qualche settimana dopo il lancio del parassitoide; le forme parassitizzate prima presentano un aspetto rigonfio e successivamente si trasformano in mummie di color giallo-marrone. Gli adulti, raggiunta la maturità all’interno della cocciniglia ospite, sfarfallano poi da un foro rotondo ben evidente sulla neanide parassitizzata.

Il parassitoide ha un’elevata capacità di ricerca ed agisce anche a bassi livelli di infestazione; va semplicemente rilasciato aprendo le confezioni nei campi soggetti a presenza di cocciniglia, consentendo agli adulti di volare e diffondersi immediatamente nell’ambiente di rilascio per un’azione rapida e senza rischi di predazione da parte di formiche.

Tempistiche per il lancio di ausiliari

Nel bacino del Mediterraneo la specie è attiva dalla primavera sino all’autunno perciò il suo impiego non prospetta particolari restrizioni per cui può essere utilizzato per i lanci precoci in campo aperto già da aprile, ma anche da luglio in avanti fino a tutto ottobre, anche in post-vendemmia per ridurre il carico di popolazione svernante.

Quest’ultimo aspetto della possibilità di impiego “tardivo” di Anagyrus assume particolare rilievo in quanto l’introduzione si inserirebbe in un periodo di fine estate/inizio autunno nel quale solitamente non vengono effettuati trattamenti insetticidi, ragion per cui il parassitoide può esprimere il suo potenziale senza essere disturbato da fattori esterni. Si tratta di una pratica (il lancio post-vendemmia) consigliabile in tutte le condizioni colturali e fitosanitarie. Infatti, è possibile intervenire con lanci a dosaggi diversi in funzione della presenza delle cocciniglie verificata con assoluta precisione durante la vendemmia..

I risultati che si conseguono sono duplici, perché se da un lato si agisce direttamente sulle forme svernanti del fitofago e di conseguenza si ottiene una minore popolazione attiva nella primavera successiva, dall’altro si incrementa la presenza del parassitoide aumentandone le potenzialità per un controllo più incisivo fin dalle prime fasi stagionali dell’annata seguente.

In definitiva i lanci tardivi (post-vendemmia) di A. vladimiri consentono ripopolamenti indisturbati e cospicui prima dell’inverno a cui corrispondono condizioni di ripristino di equilibrio fra le popolazioni, con una popolazione utile più forte in primavera e minore tasso di svernamento delle cocciniglie.

Gli interventi “curativi”

Su focolai già evidenti, in corso di coltivazione, soprattutto a poche settimane dalla raccolta, esiste comunque la possibilità di un intervento quasi di tipo “curativo”, mediante l’introduzione del coleottero coccinellide Cryptolaemus montrouzieri

 L’adulto si differenzia dalle altre coccinelle per il colore nerastro delle elitre mentre il resto del corpo si presenta più chiaro con colorazione marrone-arancio. Può vivere oltre due mesi e, in condizioni ottimali (intorno ai 25°C), una femmina  depone oltre 200 uova. Le uova sono deposte in vicinanza delle prede affinchè le larve possano trovare facilmente cibo in grande quantità. In poco più di un mese si compie il ciclo da uovo ad adulto che passa attraverso lo sviluppo di 4 stadi larvali. Gli adulti devono essere distribuiti il più possibile vicino ai punti di infestazione delle cocciniglie, così da avere un rapido contatto con le prede. La capacità di predazione è molto elevata e porta fino ad una completa eliminazione del fitofago, per questo motivo l’applicazione di Criptolemo è indicata soprattutto nei focolai di infestazione.

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