Progetto di sostenibilità sulle mele italiane
Da anni il mondo delle mele italiane si è assunto l’impegno di produrre mantenendo il rispetto dell’ambiente. Va in questa direzione un nuovo progetto di ricerca, al centro dell’accordo firmato da Ennio Magnani, presidente di Assomela l’associazione dei produttori italiani di mele, e da Paolo Lugli, Rettore della libera Università di Bolzano (Facoltà di Scienze e Tecnologie) e dal presidente del Consorzio Mela Alto Adige, Georg Kössler.
L’obiettivo è quello di ottimizzare l’uso di acqua irrigua nel meleto per consentire un risparmio e un miglioramento qualitativo dei frutti. Parallelamente verranno messi a punto e applicati su meleti specializzati indici che quantifichino la qualità del sistema suolo-albero.
La cooperazione tra l’associazione che riunisce circa 75% dei produttori italiani di mele, tra cui i Consorzi Vog (Marlene), Vip (Val Venosta), Melinda e la Trentina del Trentino-Alto Adige, e l’Università di Bolzano è iniziata nel 2010 e si è finora concentrata sull’impronta carbonica della mela e sull’impiego di energia nel ciclo colturale e di conservazione dei frutti.
Il nuovo progetto s’inserisce nella linea della ricerca e sviluppo di nuove tecniche in grado di migliorare le condizioni di utilizzo dei fattori produttivi e individuare metodiche in grado di aiutare i frutticoltori a capire la “qualità” del proprio frutteto e, di conseguenza, dell’ambiente.
Questo percorso potrà contribuire a migliorare la “sostenibilità” del ciclo produttivo, con risultati positivi per l’economia delle aziende, le ricadute sociali e la salvaguardia dei valori ambientali e territoriali.
L’accordo, che avrà durata triennale, è collegato a un dottorato di ricerca (nell’ambito del Piano operativo nazionale – dottorati su tematiche Green) che avrà l’obiettivo di quantificare le emissioni di CO2 del ciclo di vita della mela e proporre strategie per la loro riduzione. Responsabile del progetto è il ricercatore e docente Damiano Zanotelli.