Parla il mondo della produzione: “Raccolto il 5% della produzione di Bigarreau. Le polizze così come sono non servono a granché”
Dopo il sopralluogo di ieri dell’Assessore alle Politiche Agricole, Donato Pentassuglia si moltiplicano i commenti degli operatori della filiera.
Abbiamo intervistato Giacomo Gigante per testare gli umori e le dinamiche in atto. Questa la sua testimonianza.
D: Il raccolto di Bigarreau è compromesso. Quanta speranza c’è per la varietà Giorgia?
“Si, il raccolto della Bigarreau è completamente compromesso e non riusciamo a recuperare altro, considerando che non l’avevamo nemmeno cominciata la raccolta, avevamo raccolto tra il 5 e il 6% della produzione che avevo ed ora devo considerarla già terminata. Per quanto riguarda invece la varietà Giorgia, attualmente possiamo stimare un danno per la merce di qualità che si aggira intorno al 20%, però è una valutazione temporanea, in quanto dipende tutto dall’evoluzione delle condizioni metereologiche”.
D: Che prospettive ci sono per la raccolta delle Ferrovia?
“Per la varietà Ferrovia, diciamo che se si dovessero avverare le previsioni fatte vedono chiudersi questa finestra di maltempo, potremmo riuscire a fare un buon raccolto. Il prodotto, come abbiamo sempre ribadito quest’anno, era di ottima qualità in quanto le piante non avevano dei carichi eccessivi e si stava riuscendo ad ottenere un’ottima pezzatura/calibro. Se dovessimo riuscire a portare a termine la raccolta andremo ad acquisire stock di un’ottima Ferrovia”.
D: Per chi si è assicurato quanto riesce a recuperare?
“Per quanto concerne il tema assicurazioni sul ciliegio, sono tanti anni che ormai non non ne facciano più. Avevamo cominciato, ma abbiamo smesso quando le compagnie hanno iniziato a cambiare i parametri di valutazione, sia delle stime del valore sul ciliegio, sia dei premi che dovevamo pagare, dovendo adeguarla a quella che era la loro esperienza nel corso degli anni, in quanto avevano ricevuto molti danni da riconoscere. Avevano stimato e portato i premi a prezzi molto molto sostenuti e per questo l’impresa non ne valeva più la spesa, come si dice dalle nostre parti. Anche perché la copertura assicurativa ti riesce a coprire solo una parte dei costi, e facendo lievitare i premi assicurativi diventava altamente poco conveniente. Per le altre culture ci sono degli ottimi spazi di convenienza e quindi non sono da scartare come per il mandorlo o per il pesco. Ci sono delle polizze buone che ti riconoscono indennizzi che ti aiutano a coprire una parte dei costi che vai a sostenere sulla coltura quando si presentano annate particolari”.