Oggi in UK, domani in Europa e L’Italia?

I principali supermercati del Regno Unito hanno iniziato a razionare la vendita di frutta e verdure a causa dei cambiamenti climatici e maltempo che hanno colpito in particolare la produzione in Spagna, nel Nord Africa e anche nella nostra Italia.

Tesco, Aldi, Morrison tre delle principali catene inglesi hanno quindi temporaneamente limitato il numero di confezioni di pomodori, peperoni, cetrioli e insalata da due o tre confezioni per cliente.

Il razionamento è un altro colpo per i britannici che sono già alle prese con gli aumenti record dei prezzi dei generi alimentari, con la peggiore crisi del costo della vita degli ultimi decenni.

Ma serve arrivare a tutto ciò, per comprendere che bisogna rispettare e valorizzare il primo anello della Filiera agroalimentare, ma che è sempre l’ultima ruota del carro e cioè la nostra Agricoltura?!

Questo dimostra come da sola la sovranità alimentare rimane un semplice spauracchio, un argomento facilmente declinabile nel populismo.

La verità è che non c’è paese immune dal mercato globale e “l’area comune europea” poteva essere un modo per armonizzare non solo le economie ma le agricolture del vecchio continente.

La mancanza di cibo e manodopera fa da contrappeso all’esodo dei capitali e dei cervelli che creano innovazione.

Per chi ha pensato che la Brexit potesse essere la soluzione e senso di libertà, deve iniziare a comprendere che invece La Brexit sta isolando sempre di più!

La libertà da sola non esiste senza ciò che la sottomette, così come non esistono le eccezioni senza le regole.

Ecco, questo ci serva da lezione per evitare false ideologie populiste che ci riporterebbero o che forse ci stanno già riportando indietro di 100 anni. Abbiamo bisogno di una idea di futuro che passa dall’unione. Da soli non si va più da nessuna parte.

A cura della Redazione

Potrebbe interessarti anche...