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Nutrizione: “Esistono cibi “buoni” e altri “no”?”

Riprendendo il mio approfondimento dello scorso numero della rivista Foglie, riguardo l’allarme folle dell’ONU e dell’OMS sul vino e sull’olio extravergine d’oliva, che se non lo avete letto vi invito a farlo, vorrei rispondere questa volta ad alcune domande che potrebbero nascere in seguito a quelle affermazioni.

“Esistono cibi “buoni” e altri “no”?”

Uno stile di vita alimentare salutare, certamente, presuppone da parte di ognuno di noi una scelta più o meno mirata di alcuni alimenti rispetto ad altri. 

Questo è indubbio, altrimenti non esisterebbero quelle che sono le più comuni e attuali patologie legate all’alimentazione come il diabete di tipo 2, le malattie cardio-vascolari, le dislipidemie (ipertrigliceridemia e ipercolesterolemia), il sovrappeso e l’obesità.

Ma dove e come si combattono queste patologie? 

Innanzitutto, l’attività fisica e uno stile di vita che sia quanto più privo di fattori di rischio (fumo, alcol, droghe tra tutti) possono dare evidenti benefici. 

Ma, prima ancora, è importante la scelta degli alimenti che viene effettuata a tavola o nei diversi contesti da ognuno di noi.

Infatti, sarebbe preferibile consumare della frutta e verdura fresca di stagione e locale, carne magra (non escludendo senza motivi particolari quella rossa soprattutto se non è di allevamenti intensivi ma al pascolo e allevata ad erba), pesce fresco pescato e di piccola taglia, uova fresche di galline libere all’aperto, frutta secca e come condimento dell’ottimo nostrano olio extravergine d’oliva a crudo (altro che tossico!).

Ovviamente, di converso, sarebbe preferibile limitare o eliminare prodotti industriali e raffinati ricchi di oli vegetali infiammatori e di grassi idrogenati come merendine, prodotti da forno confezionati, fritture, dolci, dolcificanti aggiunti, pasticcini, piatti pronti e bevande super zuccherate.

A questo punto, un’altra domanda che mi può essere fatta è questa: “È più importante la scelta delle giuste proporzioni nel consumo dei cibi o è più importante la scelta tra un cibo e l’altro?

Dato quanto scritto finora, certamente è importante la scelta tra un cibo e l’altro ma, al tempo stesso, può diventare utile seguire, con l’aiuto ed il supporto di un valido e aggiornato professionista della nutrizione, determinati macronutrienti soprattutto se ci sono specifici obiettivi da raggiungere.

Per questo, stilare delle linee guida alimentari corrette o dei piani alimentari personalizzati per ogni singolo individuo può diventare uno strumento che definisce le giuste proporzioni, dosi e frequenza nell’assunzione di un cibo piuttosto che un altro.

Oltretutto, c’è anche da considerare il fatto che a parte le più diffuse patologie legate all’alimentazione, purtroppo, esistono anche le cosiddette malattie di tipo autoimmune per le quali le indicazioni alimentari diventano ancor più delicate e specifiche. (*)

Di conseguenza, sapere dettagliatamente sulla base delle attuali indicazioni scientifiche che si trovano in letteratura (es. Pubmed) cosa sarebbe preferibile mangiare e cosa limitare o evitare può diventare fondamentale per stare meglio e per non peggiorare il tutto con una scelta errata degli alimenti.

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