L’uva da tavola di domani: incontro con i breeders

Si parla spesso di nuove varietà, indipendentemente dalla coltura di riferimento il miglioramento genetico è un caposaldo dell’agricoltura moderna. Uno strumento necessario e complesso che ha consentito negli anni di poter superare alcune problematiche legate al settore agricolo, pensiamo alle varietà resistenti a patogeni per esempio ma anche cultivar che siano in grado di coprire un calendario agricolo più ampio. L’agricoltura di oggi è possibile senza dubbio anche grazie ad aziende che lavorano per anni sulle colture e che riescono ad offrire un prodotto funzionale agli agricoltori, al mercato e quindi ai consumatori. 

Che il miglioramento genetico abbia dei limiti è indubbio, com’è indubbio che spesso questo non sia la soluzione ad ogni problema e le ragioni sono diverse, la lunghezza delle sperimentazioni ma anche il fatto che spesso non si tiene conto della territorialità dei luoghi di produzioni, vengono sviluppate varietà e poi distribuite in larga scala senza valutare poi le specifiche caratteristiche del territorio in cui queste si inseriscono. 

Dobbiamo anche ammettere che però il miglioramento genetico ha letteralmente salvato alcune filiere una tra tutte la filiera dell’uva da tavola la quale senza il miglioramento genetico oggi si troverebbe costretta a dichiarare numeri di produzioni e di impianti decisamente inferiori a quelli che per fortuna sono. 

Abbiamo incontrato due colonne portanti nel settore del breeding, BLOOM FRESH e SUN WORLD e gli abbiamo chiesto in che direzione stessero andando le nuove sperimentazioni in atto. 

BLOOM FRESH, azienda di breeding con esperienza trentennale ci racconta, attraverso la voce dell’Agronoma Annamaria Fanelli, che le linee di miglioramento genetico più importanti in quest’ultimo periodo sono di fatto due. La prima appartiene al gruppo delle  “Grape Genesis”, già in lavorazione dal 2015, che rappresentano il gruppo varietale resistente al principali patogeni della vite (oidio e peronospora), queste varietà sono già presenti sul mercato da circa due anni e sono molto precoci con colorazione bianca e rossa. Il secondo pacchetto su cui BLOOMFRESH sta lavorando sono le “Red Fresh”, le prime uve da tavola senza semi a bacca nera con polpa rossa. 

SUN WORLD, azienda californiana leader mondiale nel breeding di nuove varietà di uva da tavola, per mezzo dell’Agronomo Michele Melillo ci racconta invece di una linea che vuole arrivare a completare il calendario di offerta produttivo, cercando di ottenere varietà di alta qualità dal precoce al tardivo passando per tutte le colorazioni. 

BLOOM FRESH e SUN WORLD però sono consapevoli del fatto che “la varietà non è il punto centrale del successo dell’agricoltore”, questo infatti ci risponde il Dott. Melillo quando gli chiediamo quanto sia importante poi il ruolo dell’agricoltore in campo. “Mi spiego meglio, la varietà è sì importante ma non è tutto, non è questa che determina il successo di un’azienda che invece resta nelle mani della competenza dell’agricoltore.”

“ Il confronto con i tecnici delle aziende, la condivisione dei problemi e del lavoro che si fa in campo sono il fulcro centrale per l’ottenimento di un buon prodotto”. In sostanza all’agricoltore non basta e non deve bastare servirsi di una buona varietà, il lavoro che si fa in campo va guardato a 360 gradi, dalle tecniche agronomiche pre impianto alle attività che si svolgono durante tutto il ciclo della pianta. Fondamentale è il confronto, come dice la Dott.ssa Fanelli, per dare agli agricoltori le conoscenze che gli consentono di  fare bene il proprio lavoro, è necessario anche poter dare per “scontata” la volontà dell’agricoltore di seguire i consigli ed i supporti che gli vengono forniti.

Articolo a cura di Francesca Galizia