L’Unione Europea delle Accademie di agricoltura produce un documento sulla PAC e il futuro dell’agricoltura in Europa

Il Working Group of the UEAA sulla Politica Agricola Comunitaria ha prodotto il documento: “Input to the Strategic Dialogue on the future of EU agriculture” che propone delle linee guida per la prossima PAC. Nel gruppo è in corso una significativa discussione sul futuro della PAC e in particolare sui vari tradeoffs esistenti fra i 9 obiettivi alla base dell’attuale politica europea, ad esempio fra sicurezza nell’approvvigionamento alimentare e sostenibilità ambientale; fra competitività delle aziende e difesa delle attività nelle aree marginali; fra semplificazione amministrativa e compensazione dei servizi non di mercato prodotti dall’agricoltura.
Anche i vari punti costituenti il documento sono il risultato di questo dibattito e in questo senso devono essere considerati come indicazioni di massima, che per una loro esatta definizione richiedono la collocazione in un quadro complessivo che ne permetta l’integrazione e valutazione sistemica, una volta effettuate le scelte fondamentali proprio sulle priorità dei vari obiettivi.
Su questa premessa i principali punti costituenti il contributo sul futuro della PAC possono essere individuati nei seguenti.
Eliminare gradualmente le sovvenzioni che supportano l’uso di fertilizzanti chimici, pesticidi e combustibili fossili o che incentivano la produzione dei prodotti più intensivi in termini di emissioni di gas serra. Proporre una riallocazione di queste sovvenzioni verso pratiche agricole ambientalmente sostenibili, in linea con gli ambiziosi obiettivi climatici dell’UE.
Introdurre schemi di pagamento innovativi progettati per compensare finanziariamente gli agricoltori che forniscono significativi benefici ambientali, climatici e per il benessere degli animali, oltre ai requisiti standard. Gli incentivi forniti dovrebbero promuovere l’integrazione delle pratiche verdi nei modelli di business principali delle aziende agricole, privilegiando la partecipazione volontaria per favorire un maggiore coinvolgimento e impegno da parte della comunità agricola. Gli schemi dovrebbero mirare specificamente a miglioramenti nella biodiversità, salute del suolo, conservazione dell’acqua, adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici.
Rafforzamento dei sistemi di conoscenza e innovazione agricola (AKIS: Un AKIS ben funzionante è fondamentale per raggiungere gli ambiziosi obiettivi dell’Unione Europea per la PAC, per le Strategie Farm-to-Fork (F2F) e per la Biodiversità nel contesto del Green Deal. Tutti gli attori coinvolti in AKIS – pubblici e privati, UE e nazionali – devono lavorare coerentemente nella stessa direzione per migliorare la competitività delle aziende agricole, incoraggiare un uso migliore delle risorse naturali, in particolare acqua, suolo e biodiversità, mitigare e adattarsi ai cambiamenti climatici e garantire cibo sicuro, sano e nutriente per i consumatori. È necessario uno sforzo maggiore per comunicare meglio alla società il potenziale delle innovazioni scientifiche per rendere tutto questo possibile, comprese le nuove tecniche genomiche. È necessario intensificare gli sforzi di ricerca per fornire una base scientifica solida e basata su evidenze per stabilire obiettivi e per progettare, implementare e valutare gli strumenti di politica.
Riequilibrio del potere di mercato nella filiera alimentare. Gli agricoltori spesso si trovano di fronte a attori altamente concentrati e potenti nella filiera alimentare. Un miglior equilibrio è essenziale per consentire loro di catturare una quota maggiore del valore aggiunto e rafforzare la redditività. Per ottenere questo, sarà necessario un maggiore supporto alle organizzazioni dei produttori e interprofessionali. L’eccezione all’applicazione delle norme sulla concorrenza all’agricoltura prevista dai Trattati è importante in questo contesto e dovrebbe essere mantenuta, garantendo al contempo che la concorrenza contribuisca a un settore e a un’economia dinamici. Più in generale, un’informazione di mercato migliorata attraverso meccanismi come l’AMIS (Agricultural Market Information System) può svolgere un ruolo importante.
Un altro punto importante riguarda la necessaria maggiore integrazione fra i vari settori della politica europea, ma anche di quelle nazionali e regionali, in modo da definire un quadro coerente di interventi in materia di ambiente, sistemi alimentari, salute e commercio. In particolare, relativamente al commercio, la negoziazione di accordi commerciali preferenziali può aprire nuove opportunità di accesso ai mercati anche per il settore agroalimentare, permettendo al contempo un livello di reciprocità nelle misure ambientali e climatiche che attualmente non è possibile secondo le regole dell’OMC.
Il documento offre numerosi punti di riflessione e di discussione e può costituire un buon punto di partenza per la definizione della prossima riforma della PAC, che già ora si prospetta molto complessa e determinante per il futuro della nostra agricoltura. L’auspicio è che l’Italia partecipi al prossimo negoziato con una propria posizione e una propria strategia sul futuro del sistema agroalimentare e in questo senso l’Accademia dei Georgofili può offrire un punto di confronto e di sintesi molto importante

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