L’opportunità del kiwi col progetto Jingold: Siglato accordo di collaborazione tecnica tra ‘Consorzio Frutteto’ ed ‘Agriproject Group’

Nei Paesi ad antica tradizione agricola la possibilità di impiantare un arboreto in un terreno che non abbia mai ospitato una coltura precedentemente è un evento molto raro. Anzi, nelle aree a forte vocazione e specializzazione frutticola è molto frequente la successione arborea mono-specie. In questo caso il reimpianto immediato di una specie in successione a sé stessa genera la cosiddetta “sindrome da stanchezza del suolo” la quale andrebbe assolutamente evitata per una serie di ragioni di carattere agronomico, fisiologico e fitosanitario.

Tuttavia, in quegli areali agricoli in cui una determinata specie arborea nel tempo si è affermata per via dei risultati commerciali ed economici che è riuscita a produrre in uno specifico distretto rurale risulta difficile adoperare il concetto della rotazione colturale, anche in virtù delle conoscenze tecniche maturate nel tempo che forniscono, in parte, una certa sicurezza nell’investimento.

Tale situazione descritta si estrinseca, ad esempio, negli areali tipici del meridione d’Italia nei quali si è consolidata nei decenni la coltura dell’uva da tavola, la quale è soggetta alla successione su sé stessa all’atto del rinnovo degli impianti. Dunque, proporre agli imprenditori agricoli una alternativa colturale per evitare le problematiche legate alla monosuccessione arborea non è cosa semplice e richiede conoscenze approfondite delle dinamiche produttive e commerciali a livello europeo e mondiale; questo perchè il mondo frutticolo si muove ormai in un contesto globalizzato nel quale è necessario avere una visione d’insieme per pianificare al meglio le specie arboree da investire, senza mai dimenticare la vocazionalità dei siti produttivi che permane alla base di qualsiasi pianificazione colturale.

La volontà, dunque, di proporre un avvicendamento colturale valido sul piano agronomico e commerciale nei terreni ormai sfruttati dalla Vitis vinifera, ha spinto il nostro gruppo di agronomi a vagliare dal punto di vista eco-fisiologico e tecnico le cultivar della specie Actinidia chinensis var. chinensis con frutti a polpa gialla e rossa.

L’approccio ad una nuova coltura deve sempre essere razionale e ponderato per cui era palese la necessità di collaborare con entità commerciali capaci di guidare con raziocinio l’introduzione della coltura fornendo sia gli strumenti per la conoscenza tecnico-agronomica della specie nonché il giusto sbocco commerciale capace di dare seguito allo sforzo produttivo.

Tale intento ha portato il nostro gruppo a concretizzare una proficua collaborazione con il ‘Consorzio Frutteto’, storica realtà emiliano-romagnola coinvolta sin dagli albori nella coltivazione e commercializzazione del kiwi giallo con l’istituzione, nel 2001, del Consorzio ‘Kiwi Gold’ (divenuto in seguito Jingold® spa), detentrice dell’esclusiva nella produzione e commercializzazione a livello mondiale del kiwi a polpa gialla Jintao®, il quale ad oggi conta 1.185 ettari (anno 2020, fonte: CSO Italy).

Inoltre, Jingold® spa detiene l’esclusiva di altre due varietà molto interessanti, ossia: a) il Jinyan® a polpa gialla (281 ettari alla primavera del 2020 secondo i dati del CSO) caratterizzato dal più basso fabbisogno in freddo rispetto al Jintao® e, quindi, di particolare interesse per le aree meridionali; b) il Dong Hong (denominato Oriental Red® dalla Jingold spa; 136 ettari in coltura secondo i dati del CSO aggiornati alla primavera del 2020), caratterizzato anch’esso da un basso fabbisogno in freddo, da una maggiore precocità nell’epoca di raccolta e da un aroma esotico che lo rende particolarmente ricercato ed apprezzato.

Inoltre, l’interesse per i frutti a polpa pigmentata sta aumentando sia a livello produttivo che di mercato anche per le implicazioni nutraceutiche. Il progetto del Consorzio Frutteto all’interno della Jingold spa prevede di seguire fin dalle primissime fasi il processo produttivo, partendo da un’attenta selezione dei siti di coltivazione in termini di vocazionalità legata alla tipologia di suolo, alla qualità dell’acqua nonché al numero di ore in freddo sul quale il Consorzio Jingold sta svolgendo uno studio di approfondimento con approccio altamente scientifico guidato dal prof. Pasquale Losciale dell’Università degli Studi di Bari ‘A. Moro’.

Il Consorzio Frutteto, inoltre, nell’ambito del progetto Jingold mette a disposizione dei futuri produttori l’assistenza tecnica durante le diverse fasi di realizzazione e conduzione dell’actinidieto, aspetto molto importante volto a standardizzare il più possibile, in termini di qualità e sostanza secca, il frutto del kiwi indipendentemente dall’areale di produzione.

L’obiettivo di tale collaborazione, dunque, è quello di sviluppare la coltura del kiwi nell’Italia meridionale in maniera mirata alla vocazionalità dei singoli contesti produttivi avvalendosi del paniere varietale della Jingold spa, dell’organizzazione tecnico-commerciale del Consorzio Frutteto e della conoscenza tecnico-agronomica del gruppo Agriproject maturata negli ambienti caldo-aridi dell’Italia meridionale in ambito frutticolo.

Comunicato Stampa Agriproject Group

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