L’Italia è sempre più vecchia, guadagna e spende meno…e mangia sempre peggio!
L’ultimo dossier Istat conferma un trend di decrescita demografica ormai strutturale che, accompagnato ad una spinta inflattiva molto forte ed a variabili congiunturali come il rialzo dei costi energetici, impatta non poco sui consumi.
Sul fronte demografico, gli effetti dell’invecchiamento della popolazione si fanno sempre più evidenti: il consistente calo delle nascite registrato nel 2022 rispetto al 2019, circa 27 mila nascite in meno, è dovuto per l’80 per cento alla diminuzione delle donne tra 15 e 49 anni di età e per il restante 20 per cento al calo della fecondità. L’invecchiamento è destinato ad accentuarsi nei prossimi anni, con effetti negativi sul tasso di crescita del Pil pro capite.
Investendo sul benessere delle nuove generazioni, si potrebbe fare in modo che l’insufficiente ricambio generazionale sia in parte compensato dalla loro maggiore valorizzazione. Gli indicatori che riguardano il benessere dei giovani in Italia sono però ai livelli più bassi in Europa. Le notevoli risorse finanziarie messe in campo per uscire dalla crisi dovrebbero supportare investimenti che accompagnino e rafforzino il benessere dei giovani nelle diverse fasi dei percorsi di vita, intervenendo fin dai primi anni di vita.
Ed i consumi? Il trend è controverso: diminuiscono in volume, aumentano in valore a causa del rialzo dei prezzi. Mentre sono in crescita le vendite dei beni non alimentari (+1,1% in valore e +0,7% in volume), quelle dei beni alimentari aumentano in valore (+0,2%) mentre calano quelle in volume (-0,5%). nel trimestre marzo-maggio 2023; in termini congiunturali le vendite dei beni alimentari registrano un +1,4% in valore e -0,9% in volume”.
Tutto ruota, quindi, intorno agli elevati prezzi alimentari. A questo proposito la FAO ha diramato un alert. Secondo l’ultimo rapporto “Crop prospects and food situation”, si stima che complessivamente 45 paesi nel mondo necessitano di assistenza esterna per il cibo, di cui 33 si trovano in Africa, 9 in Asia, oltre ad Haiti, Ucraina e Venezuela.