L’Ecuador il principale paese esportatore di banane colpito da un forte crollo della produzione.

Tra la nuova normativa approvata dal Ministero dell’agricoltura e dell’allevamento (MAG), che prevede sanzioni per le aziende che non pagano il prezzo minimo garantito per cassa di banane, che è fissato a 6,25 dollari e le azioni di proteste di massa in corso da due settimane da parte dei produttori, l’Ecuador il principale paese esportatore di banane rischia una perdita di oltre il 40 %.

Il Ministero dell’agricoltura e dell’allevamento (MAG) dell’Ecuador ha annunciato che controlleranno circa 245 società esportatrici di banane e 15 associazioni di esportazione. L’obbiettivo è quello di verificare che si stia pagando il prezzo minimo garantito per una cassa di banane, ovvero di 6,25 dollari.

Le aziende che non pagano tale prezzo saranno sanzionate in conformità con le disposizioni della Legge. L’art.4 delle normativa prevede sanzioni per inadempimento e recidiva, che si moltiplicano da 25 a 50 volte l’ammontare del danno per inadempimento e la sospensione delle esportazioni per 15 giorni e in caso di recidiva la sospensione dell’export sarà di 30 giorni. Se non pagano per la terza volta il prezzo minimo garantito, l’esportatore vedrà le sue attività sospese per 60 giorni. In caso di quarta violazione, la sospensione sarà definitiva.

Gli Audit aziendali, ovvero le misurazione della conformità dell’azienda azienda, rispetto a requisiti obbligatori vigenti saranno effettuati dal Sottosegretariato al potenziamento delle Musaceae. Inoltre, un team tecnico del MAG incrocerà le informazioni con la Banca centrale dell’Ecuador (BCE) e il suo sistema di pagamenti interbancari (SPI).

Il Ministro dell’agricoltura e dell’allevamento, Bernardo Manzano, ha affermato che le inadempienze non saranno più tollerate. “Il prezzo minimo garantito va rispettato, per non nuocere all’anello più debole, i nostri piccoli produttori”, ha detto Manzano. “Il nostro unico interesse è proteggere i piccoli produttori in modo che possano lavorare a condizioni più eque e competitive”.

L’azione di protesta di massa in corso da due settimane peggiora ulteriormente la situazione. La protesta ha costretto la chiusura delle strade nelle principali aree di produzioni ed esportazione delle banane nelle province di Los Rios, Cotopaxi (La Mana), Guayas e El Oro.

“Le perdite della prima settimana ammontano già a oltre 20 milioni di dollari, senza contare quelle della seconda settimana. Più di 2.000 container di banane non hanno potuto essere imballati e spediti a causa del blocco delle strade nelle principali aree di produzione”, ha affermato Richard Salazar, direttore esecutivo dell’Associazione per la commercializzazione e l’esportazione delle banane dell’Ecuador (Acorbanec).

Si richiede alle autorità del Governo Nazionale, la Polizia e le Forze Armate di riaprire le strade, perché si prevedono perdite di oltre il 40% della fornitura esportabile.

Il settore delle banane dell’Ecuador è in difficoltà dall’inizio dell’anno. L’Ecuador ha esportato un totale di 126,81 milioni di casse di banane nel primo trimestre del 2022, ovvero il 6,44% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, secondo i dati condivisi da Acorbanec.

La mancanza di container presentatasi tra gennaio e marzo, a causa del blocco di alcuni porti, soprattutto in Cina, ed ora della guerra tra Russia e Ucraina iniziata il 24 febbraio, sta aggravando sempre di più il settore bananiero ecudoriano.

Ad oggi l’unica speranza è di vedere riaperte le strade per riprendere la circolazione delle forniture e quindi di vedere conclusa la protesta di massa.

Potrebbe interessarti anche...