Le parole sono importanti, per un sottosegretario ancora di più

No, un sottosegretario all’agricoltura, Francesco Battistoni non può uscirsene nell’ambito di un Question Time sull’emergenza idrica con una sortita del genere: “Gli agricoltori avrebbero dovuto provvedere alla stipula di polizze assicurative”.

Ciò per due ordini di ragioni. Il primo è cadere nella minaccia che è sempre dietro l’angolo per un oratore, quella della semplificazione, che rischia di creare rapporti di consequenzialità non voluti e mai sottesi nelle intenzioni di chi parla. Perché in quell’espressione, sicuramente infelice, molti la interpretano: “..e quindi, se gli agricoltori non si sono assicurati, hanno colpe nel mancato raccolto e nella cattiva gestione dell’impresa”. Parole, diciamolo, mai pronunciate dal sottosegretario, ma che sono state per taluni un pericoloso sottointeso.

La seconda ragione della fallacità del suo eloquio sta in motivi prettamente tecnici e pratici. Quello pratico lo esprime bene Coldiretti Puglia: la tendenza al surriscaldamento è evidente quest’anno che si classifica fino ad ora al sesto posto tra i più caldi mai registrati nel pianeta con la temperatura sulla superficie della terra e degli oceani, addirittura superiore di 0,85 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo, con la morsa della siccità che stringe i campi e gli incendi che stanno facendo bruciare la Puglia.

Nelle campagne e nei boschi le alte temperature e l’assenza di precipitazioni hanno inaridito i terreni. Ogni rogo costa ai cittadini oltre diecimila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici in un arco di tempo che raggiunge i 15 anni.

Una situazione che aggrava il conto dei danni causati dalla siccità con la mancanza di precipitazioni che in Puglia sono le più basse d’Italia, una vera e propria emergenza per coltivazioni ed allevamenti travolti da una catastrofe climatica che si prefigura addirittura peggiore di quella del 2003 che ha decimato le produzioni agricole. Quello tecnico inerisce un semplice aspetto: le denunce di danno da siccita sono limitate perché la copertura da parte degli istituti assicurativi avviene solo se la coltura è irrigua e solo al momento in cui gli invasi o i bacini artificiali hanno esaurito le scorte per mancanza di piogge o in presenza di provvedimenti formali dei Consorzi irrigui che impediscano l’irrigazione.

Prima, dunque, di uscirsene così il sottosegretario avrebbe fatto bene sia ad approfondire il tema, sia ad esprimere la posizione in modo più equilibrato e, soprattutto, calibrato.

A cura della Redazione di Foglie TV

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