La SOI Richiede una Revisione della Normativa sulla Xylella

La Xylella fastidiosa, batterio responsabile della devastazione degli uliveti nel sud Italia, continua a rappresentare una grave minaccia per l’agricoltura pugliese. La Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana (SOI) ha recentemente richiesto una revisione urgente della normativa vigente, ritenuta insufficiente per affrontare in maniera efficace questa emergenza fitosanitaria. Questa richiesta si rivela particolarmente urgente alla luce dei recenti ritrovamenti di nuovi focolai nel Barese, che hanno accentuato il dibattito sulla necessità di misure più incisive e tempestive.

Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, ha espresso preoccupazione per l’intensificarsi della minaccia, sottolineando l’urgenza di un intervento coordinato a livello nazionale ed europeo. “L’avanzata del batterio è un chiaro segnale d’allerta: è imperativo nominare un commissario straordinario e stanziare nuove risorse da parte dell’UE e del Governo,” ha dichiarato, enfatizzando come l’infezione minacci non solo gli ulivi, ma anche altre colture come i mandorli.

Il ritrovamento di mandorli e olivi infetti nella zona di Bari, Noicattaro e Triggiano ha, dunque, riacceso le preoccupazioni, evidenziando la necessità di un intervento immediato. Durante un’audizione alla XIII Commissione della Camera dei Deputati il 25 giugno scorso, Sicolo aveva già sollecitato misure straordinarie. Ora ribadisce la sua richiesta di un commissario straordinario dotato di adeguati poteri e risorse per coordinare le attività di contenimento e ricerca.

La bozza di revisione del Regolamento 1201, riguardante le misure relative a specifici organismi nocivi alle piante, ha introdotto modifiche significative che meritano una riflessione approfondita. Tra le principali novità, la larghezza minima della zona di contenimento è stata ridotta da 5 a 2 chilometri e i protocolli per l’identificazione della sottospecie di Xylella fastidiosa sono stati semplificati per rendere le analisi più rapide e meno costose. Inoltre, sono state ufficializzate nuove zone di contenimento, inclusa una in Portogallo, e ampliate le specie sorvegliate per la movimentazione.

Tuttavia, queste modifiche presentano anche alcuni punti critici. La riduzione della larghezza della zona di contenimento potrebbe non essere sufficiente per arginare la diffusione del batterio in aree ad alta densità di coltivazioni sensibili. Un’area di contenimento troppo ristretta potrebbe facilitare la diffusione del batterio al di fuori dei confini stabiliti, compromettendo gli sforzi di contenimento.

Un altro problema riguarda l’uniformità delle misure per tutte le sottospecie di Xylella fastidiosa, senza considerare le differenze tra i ceppi presenti in Europa e quelli non ancora introdotti. Questa generalizzazione potrebbe limitare eccessivamente la possibilità di impiantare colture non sensibili ai ceppi europei, nonostante le evidenze scientifiche suggeriscano che alcune specie non sono suscettibili ai ceppi attualmente presenti.

La regolamentazione uniforme potrebbe non tenere conto delle differenze significative tra i ceppi di Xylella e i loro effetti sulle diverse colture. La bozza non prevede un adeguato adattamento delle misure di contenimento alle specificità epidemiologiche locali, rischiando di applicare strategie di controllo non sempre efficaci o sostenibili.

Il monitoraggio intensivo in Puglia ha fornito dati preziosi che suggeriscono una revisione delle misure di contenimento. Un approccio più flessibile e mirato potrebbe migliorare l’efficacia della lotta contro il batterio. Ad esempio, si potrebbero considerare misure di contenimento personalizzate basate su analisi epidemiologiche dettagliate e aggiornamenti continui sullo stato di diffusione del batterio.

La ricerca scientifica continua a giocare un ruolo cruciale nella lotta contro la Xylella. Pierfederico La Notte del CNR – Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante è una figura chiave in questo ambito, lavorando a nuove strategie di prevenzione e contenimento. Il CNR, tramite il progetto PNRR Agritech, sta sviluppando strumenti innovativi per coinvolgere la popolazione e gli stakeholder, comprese campagne di sensibilizzazione e questionari online per monitorare e educare sui rischi degli organismi invasivi.

Sicolo e CIA Puglia chiedono un sostegno concreto alla ricerca scientifica e una maggiore collaborazione internazionale per trovare soluzioni efficaci. La partecipazione attiva della popolazione è fondamentale per prevenire l’introduzione e diffusione di organismi alieni invasivi, e strumenti come i questionari online aiutano a raccogliere dati e sensibilizzare il pubblico.

Si rivela assolutamente necessaria, concludendo, una revisione della normativa sulla Xylella che consideri le specificità dei ceppi e le condizioni ambientali locali. La bozza di revisione del Regolamento 1201, pur introducendo alcune semplificazioni, presenta le suddette criticità che devono essere affrontate per migliorare l’efficacia delle misure di contenimento. Solo un impegno collettivo e deciso, supportato da una normativa adeguata e da una ricerca scientifica avanzata e finanziata opportunamente, potrà salvare l’olivicoltura pugliese e proteggere il patrimonio agricolo italiano da questa minaccia.

                                                                                                          A cura di Antonietta Cea

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