La potatura del Pesco di San Ferdinando di Puglia, a cura di Agrimeca

In questa stagione 2022 inizierà un grande progetto ideato da Foglie e da una delle aziende del Sud Italia, più dedita alla consulenza economica, ossia Agrimeca, Grape & Fruit Consulting. Questo progetto metterà assieme i caratteri delle due realtà in un percorso di approfondimento che tratti le filiere più virtuose dei prodotti ortofrutticoli del sud.

Questo percorso è iniziato a San Ferdinando, in compagnia di uno dei responsabili dello studio di consulenza, il dottor Luigi Catalano, e si è parlato del pesco e di una particolare forma di allevamento, seguendone tutta la stagione.

In questo video, il dottor Luigi Catalano e Lorenzo Laghezza del gruppo Agrimeca Grape & Fruit ci introducono al pesco, alla sua varietà Big Top ed alla sua nuova coltura in vaso ritardato

Di cosa tratta questo percorso? Per inaugurare questo approfondimento si è voluta raccontare una forma di allevamento che è unica nel patrimonio italiano, ossia il vaso ritardato: questa tecnica, applicata al contesto di San Ferdinando, aumenta l’efficienza della pianta così che, un pesco da vaso ritardato, dia risultati eccezionali.

Quando si applica? Il vaso ritardato è un tipo di coltura che accompagna la pianta dalla prima operazione colturale, ossia dalla potatura bruna, sino a fine stagione, passando per i vari step fenologici quali la potatura verde, il diradamento e la raccolta dei frutti.

Come sta andando? San Ferdinando oggi rappresenta la realtà più felice della peschicoltura italiana che, in un momento di forte crisi sta, vivendo un enorme rinnovamento. Tra le cause che maggiormente concorrono al successo della peschicoltura a San Ferdinando, c’è il suo clima.  Infatti, dal punto di vista pedoclimatico, questo territorio è un’isola protetta: è una zona riparata dai venti freddi (dal promontorio del Gargano) e gode di un buon approvvigionamento idrico. Ovviamente il clima non è sufficiente a garantire una resa così eccelsa, ed infatti vanno menzionati gli operatori agricoli della zona, dei veri e propri maestri potatori, che fanno della propria professionalità virtù.

Il percorso è continuato con l’approfondimento di Lorenzo Laghezza, agronomo del gruppo Agrimeca Grape & Fruit Consulting, che ci ha accompagnato in un impianto di 7 anni di nettarina Big Top in vaso ritardato, nella sua variante di San Ferdinando.

Cosa significa “variante di San Ferdinando”? Questo impianto prevede 6 metri tra una fila e l’altra, e 5 metri tra le piante. Le piante hanno una altezza massima di 2,20 m così che la loro gestione possa essere seguita da terra.

L’obbiettivo è di riempire gli spazi tra le piante nel più breve tempo possibile, avendo così un impianto con un elevato livello di produzione nel minor tempo possibile. Questa elevata produzione è supportata dall’altezza delle piante che facilita le fasi di potatura, diradamento e raccolta, massimizzandone l’efficienza.

Quanto è importante la potatura? È fondamentale fin dal principio: infatti l’asse centrale non va eliminato ma va tenuto per creare ombra nella parte interna della pianta, permettendo alle branche laterali di aprirsi e riempire lo spazio attorno in modo omogeneo. Per ogni pianta si contano in media 4 branche ben separate, le cui brache secondarie riempiono lo spazio attorno garantendo una fioritura omogenea.

La potatura, nello specifico quella invernale, ha l’obbiettivo di eliminare rami di più di due anni e preservare rami “giovani” (con meno di due anni e ancora produttivi) che sono la parte più produttiva di una nettarina o di un pesco.

Ovviamente la potatura cambia anche a seconda della cultivar: nel caso della Big Top, infatti, i rami vanno lasciati folti, considerata la tendenza fisiopatica della pianta a “scatolare” e la sua produzione terminale, cioè che concentra la sua produttività in punta al ramo.

A Cura della redazione di Foglie TV in collaborazione con Agrimeca Grape and Fruit Consulting

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