LA PESTE SUINA E GLI INTERVENTI NECESSARI Appello alla politica e all’Europa per fondi e nuove misure di contenimento dei cinghiali
Anche gli animali sani provenienti da allevamenti in zone “a rischio” pagano le conseguenze della “peste suina”, finendo per essere venduti ad un prezzo irrisorio, quando poi la loro carne finisce nella filiera italiana e rivenduta allo stesso prezzo di quella lontana dai focolai. È quanto emerso dal convegno dal titolo “Epidemiologia della Psa, conoscerne le origini per contrastarne la diffusione”, che si è tenuto oggi pomeriggio presso CremonaFiere, nell’ambito della 79° edizione delle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona. All’incontro, organizzato da Confagricoltura Lombardia e Libera associazione Agricoltori Cremonesi, hanno partecipato, tra gli altri, Davide Berta, Presidente della Federazione Regionale di Prodotto Allevamenti Suini di Confagricoltura Lombardia, Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura Lombardia, Silvia Bellini, Responsabile Strutture Sorveglianza Epidemiologica Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia- Romagna e Alessandro Beduschi, assessore all’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste di Regione Lombardia.
Da ormai oltre un decennio l’epidemia di Peste Suina Africana sta interessando alcuni Paesi Europei, tra cui l’Italia. Tra la fine del 2023 e l’inizio 2024, nonostante la prosecuzione dell’attività di sorveglianza, un’intensificazione delle misure volte al controllo della popolazione selvatica e l’implementazione delle attività di ricerca e segnalazione delle carcasse nell’ambiente, è proseguita la diffusione della malattia. Anche gli animali sani provenienti da allevamenti in zone “a rischio” pagano le conseguenze della “peste suina”, finendo per essere venduti ad un prezzo irrisorio, quando poi la loro carne finisce nella filiera italiana e rivenduta allo stesso prezzo di quella lontana dai focolai. È quanto emerso dal convegno dal titolo “Epidemiologia della Psa, conoscerne le origini per contrastarne la diffusione”, che si è tenuto oggi pomeriggio presso CremonaFiere, nell’ambito della 79° edizione delle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona. All’incontro, organizzato da Confagricoltura Lombardia e Libera associazione Agricoltori Cremonesi, han- no partecipato, tra gli altri, Davide Berta, Presidente della Federazione Regionale di Prodotto Allevamenti Suini di Confagricoltura Lombardia, Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura Lombardia, Silvia Bellini, Responsabile Strutture Sorveglianza Epidemiologica Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia- Romagna e Alessandro Beduschi, assessore all’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste di Regione Lombardia.
Da ormai oltre un decennio l’epidemia di Peste Suina Africana sta interessando alcuni Paesi Europei, tra cui l’Italia. Tra la fine del 2023 e l’inizio 2024, nonostante la prosecuzione dell’attività di sorveglianza, un’intensificazione delle misure volte al controllo della popolazione selvatica e l’implementazione delle attività di ricerca e segnalazione delle carcasse nell’ambiente, è proseguita la diffusione della malattia, specialmente