KellyTM : La varietà di uva da tavola ottimale per il mercato delle cultivar tardive che soddisfa le esigenze dei produttori italiani e della GDO
Il panorama varietale di uva da tavola mondiale sta rapidamente cambiando a favore delle cultivar apirene che negli ultimi venti anni hanno rappresentato il 70% delle nuove introduzioni, quando nel ventennio precedente, 1980-2000, erano solamente il 40%, oggi la percentuale di apirene è superiore al 90%.
Gli obiettivi di miglioramento genetico vanno di pari passo con le esigenze del mercato che richiede varietà apirene, prezzo del prodotto medio-basso, disponibilità sullo scaffale per 52 settimane all’anno e uve con sapori innovativi che incuriosiscano il consumatore. Insomma, fra i gusti che cambiano del consumatore, le istanze della grande distribuzione organizzata e gli effetti della crisi climatica il miglioramento genetico si trova ad affrontare in futuro molte sfide per soddisfare sempre nuove esigenze.
Una delle variabili strategiche per il mercato al consumo, ma anche per l’offerta produttiva riguarda, quindi, proprio il periodo di raccolta. Storicamente l’Italia, e soprattutto, la Puglia ha cercato di concentrare l’offerta nel segmento temporale più estremo.
In generale per gran parte delle cultivar il periodo di maturazione inizia nella terza decade di luglio e finisce nella prima decade di Novembre, mentre alcune selezioni mantengono i grappoli sulla pianta per periodi più o meno lunghi potendo così allungare il ventaglio di raccolta. Nella nostra regione, storicamente, si puntava molto sull’uva Italia proprio per il periodo di raccolta, oltre che per le peculiarità di sapore.
uva da tavola, come cambia il trend
Un trend confermato anche con le seedless.
Dalla interessante analisi ascoltata presso la Fiera LUV su quella che si presenta la tendenza del mercato italiano (ma anche europeo) si evince che nella top ten delle varietà presenti negli impianti realizzati negli ultimi 5 anni, otto cultivar su 10 sono seedless e di queste 8 cinque sono varietà medio-tardive.
Per questo con il presente articolo intendiamo realizzare un focus sulle varietà tardive, incentrato su alcune varietà che stanno performando in maniera straordinaria nei nostri areali, soprattutto in termini di resistenza in pianta fino a Novembre con una buona resistenza ad umidità e pioggia. Un settore, quindi, che gli operatori dovrebbero attenzionare anche alla luce dei trend di mercato degli ultimi anni, che ci indicano come per la GDO abbiano un grande appeal varietà che vengono raccolte fresche, molto tardive e che magari “ricordino” il gusto della tanto amata Uva Italia, come il caso della KellyTM, cultivar dalla bacca circolare e croccante, che si presenta all’assaggio con note di moscato.
Ci confrontiamo con il tecnico Bloom Fresh Global per saperne di più di su questa varietà e per ascoltare come si stanno muovendo in questa direzione.
“La varietà KellyTM – esordisce Annamaria Fanelli Tecnico Commerciale di Bloom Fresh – è una selezione molto interessante che si sta producendo da qualche anno in Puglia e che, nel prossimo 2025, sarà in produzione anche in Sicilia, regione certamente vocata per l’anticipo ma che sta iniziando a spostare l’interesse della produzione sulle medio-tardive seedless. E’ una cultivar che viene raccolta a Novembre, la cui resistenza alla pioggia e all’umidità in questi anni si è mostrata molto promettente.
Parliamo di una varietà che comunque non è di ultima introduzione, poiché risale al 2017 ed appartiene al primo pacchetto varietale Schegeen.
Nelle prove in campo ha ottenuto ottime performance nelle sperimentazioni in Italia, rispetto ad altri paesi. Ha un vigore medio alto che è preferibile mantenere in quasi tutte le sue fasi fenologiche, questo le permette di avere una buona allegaggione ed una discreta copertura fogliare, tale da poter raggiungere calibri medi tra 22 e 24mm.
La KellyTM si adatta molto bene anche con i film plastici, permettendole di avere così una fioritura ed una allegagione più uniforme e con meno difetti. Non richiede nessun tipo di intervento chimico o manuale in fase di diradamento e resta una varietà davvero molto semplice da produrre e performante sotto l’aspetto produttivo”.
Sulla shelf life Annamaria Fanelli aggiunge: “Le prove condotte negli ultimi anni dimostrano come si comporti anche molto bene in post-raccolta.
Quelle a 30 e 40 gg sono risultate molto interessanti, in questi giorni abbiamo concluso le osservazioni e possiamo dire che i marketer potranno per il futuro fare degli ottimi programmi anche con questa varietà per le vendite di Dicembre.
Bloom – conclude Annamaria Fanelli – sta lavorando molto in programmi tesi ad individuare sempre nuove varietà, precoci o tardive, dal sapore di cotton o di moscato, bianche o rosse, resistenti a patogeni piuttosto che nere dalla polpa rossa con un notevole quantità di antiossidanti. Insomma lavoriamo per produrre varietà sempre più interessanti per soddisfare qualsiasi esigenza”.