La CUN sperimentale sul grano duro ai nastri di partenza

Italmopa: la produzione di grano duro 2022

Roma, 13 luglio 2022 – La produzione nazionale di frumento duro dovrebbe situarsi, nel 2022, in circa 3,5 Milioni di tonnellate, con una riduzione superiore al 20% rispetto si volumi produttivi registrati nel 2021, a fronte di un fabbisogno dell’industria molitoria frumento duro calcolato in 5,5 Milioni di tonnellate.

Questa la prima stima di ltalmopa – Associazione Industriali Mugnai d’Italia (Federalimentare -Confindustria), che rappresenta in via esclusiva l’industria molitoria nazionale, in merito all’esito quantitativo del raccolto 2022 di frumento duro per la produzione di semole destinate essenzialmente all’industria pastaria italiana

Sì tratta, indubbiamente, di un dato significativamente inferiore alle iniziali aspettative” sottolinea
Enzo Martinelli, Presidente della sezione Molini a frumento duro Italmopa “che deriva
essenzialmente dalla contrazione verificatasi nelle principali Regioni produttrici del Sud Italia — Puglia
«Sila in particolare — mentre l’Emilia-Romagna, terza Regione italiana per volumi produttivi fa
registrare un dato in controtendenza. Nella fattispecie, a fronte di una superficie totale nazionale
rimasta sostanzialmente invariata, si è verificata una riduzione delle rese medie per ettaro, quale
conseguenza dell’andamento climatico caldo e siccitoso costatata nel periodo primaverile. Una
contrazione è globalmente prevista anche nell’Unione europea, dove i livelli produttivi potrebbero
Situarsi sui minimi storici, mentre un deciso recupero, rispetto al crollo produttivo del 2023, è atto nel
continente Nord-Americano.

In una situazione caratterizzata, da un lato, da una ridotta disponibilità di materia prima frumento
duro nazionale e, dall’altro, da un livello di scorte eccezionalmente basso, il corretto e continuo
approvvigionamento delle nostre aziende non potrà prescindere da un incremento delle importazioni,
da sempre complementari alla produzione italiana” precisa Presidente.

Sotto il profilo qualitativo invece – conclude Martinelli – la qualità della granella del raccolto nazionale,
appare molto soddisfacente con buoni livelli proteici constatati in tutti gli areali del territorio nazionale
e assenza di malate fungine”.

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