Intervista all’Avvocato Gabriele Romagnuolo

PRESIDENTE ATS PRODUTTORI VITIVINICOLI ROSSO DI CERIGNOLA DOC

Quale è la proiezione per la vitivinicola in corso?
A livello nazionale la produzione non è stata entusiasmante e si è attestata ai livelli quantitativi dell’anno scorso. A livello locale le produzioni sono inferiori di almeno il 30% a causa del caldo estivo che ha portato ad una maturazione  anticipata del frutto e  poi la pioggia ha causato malattie fungine in fase di vendemmia. Tuttavia la qualità delle produzioni locali resta altissima e il vino che sarà prodotto da questa annata sarà comunque un prodotto eccezionale.

Qual è l’andamento delle quotazioni?
Normalmente al calo di produzione si associa un aumento del prezzo; tuttavia quest’anno  abbiamo dovuto registrare un’ anomalia sui prezzi pagati dalla cantina all’agricoltore per un valore di conferimento decurtato di quasi più della metà rispetto all’anno scorso. La concentrazione dell’offerta dal punto di vista temporale, atteso che  le uve a fine agosto erano già pronte per il conferimento, ha determinato un effetto imbuto così che le cantine hanno dovuto ritirare grossi quantitativi di merce in un lasso di tempo ristretto  ed in un momento storico sfasato rispetto alla normale programmazione economica. Il prezzo ribassato è stata la logica conseguenza di tale fenomeno. Inoltre nella valutazione del fenomeno bisogna inserire elementi come l’aumento del costo delle materie prime e la difficoltà di reperimento di manodopera.

Ritiene che siano in atto speculazioni che stanno danneggiando i produttori? Chi produce vino di qualità è al riparo dalle fluttuazioni del mercato?
Il mercato è composto da domanda e offerta e le Cantine hanno seguito tale tipo di logica. Piuttosto occorre iniziare a mettere in campo una politica che governi l’offerta e non subisca passivamente le variabili che determinano le pericolose fluttuazioni della domanda. Parlare di speculazione, oltre ad alimentare una conflittualità sociale che rischia solamente di danneggiare la filiera, non aiuta a considerare il fenomeno nella sua complessità e quindi a trovare delle soluzioni che garantiscano tutto il comparto.

Quali sono le prospettive del vino tipico di qualità italiano e pugliese in particolare?Chi produce uve di qualità ha sicuramente un maggiore potere contrattuale ma non è detto che venga protetto completamente dalle fluttuazioni di mercato. Pensiamo alle vicende del primitivo che ha subito un calo del prezzo importante al conferimento. Controlli, diversificazione e la riduzione delle rese eccessive sono necessari per il rilancio della filiera. In tal senso gli organi preposti devono stimolare e controllare questi passaggi economico – culturali.

Il ruolo delle istituzioni e degli organi di controllo per determinare una filiera etica, redditiva per tutti gli anelli ed equa?
Le prospettive sono legate alla promozione del territorio e delle produzioni locali. Chiudere la filiera con strumenti contrattuali che garantiscano un reddito dignitoso per tutti i protagonisti della stessa resta l’obiettivo da perseguire. Enti pubblici, organizzazioni di categoria ed associazioni devono giocare tutti la medesima partita.  Valorizzare una produzione significa consegnarle un valore aggiunto che tutela tutta la filiera ed in tal senso il Brand Puglia vive una stagione felicissima. Questo grazia al lavoro di Puglia Promozione che sta offrendo agli operatori di mercato uno strumento importantissimo per rilanciare i territori e con essi le produzioni locali. 

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