In Ue passa la proposta sugli imballaggi, penalizzata ortofrutta, salvo il vino
Ieri la commissione ambiente del parlamento europeo ha adottato, con 56 voti favorevoli, 23 contrari e 5 astensioni, la propria posizione sulla proposta di regolamento che stabilisce i requisiti per l’intero ciclo di vita degli imballaggi, dalle materie prime allo smaltimento finale. L’assemblea plenaria dovrebbe votare il mandato negoziale nella seconda sessione plenaria di novembre. Gli eurodeputati vogliono vietare la vendita di sacchetti di plastica molto leggeri (meno di 15 micron), a meno che non siano necessari per motivi igienici o forniti come imballaggio primario per alimenti sfusi, al fine di prevenire lo spreco alimentare. Oltre agli obiettivi generali di riduzione degli imballaggi proposti nel regolamento, i deputati vogliono fissare obiettivi specifici di riduzione dei rifiuti per gli imballaggi in plastica (10% entro il 2030, 15% entro il 2035 e 20% entro il 2040). La componente in plastica degli imballaggi dovrà contenere percentuali minime di contenuto riciclato a seconda del tipo di imballaggio, con obiettivi specifici fissati per il 2030 e il 2040. Entro la fine del 2025 la commissione dovrà valutare la possibilità di proporre obiettivi e criteri di sostenibilità per la bioplastica, una risorsa essenziale per “defossilizzare” l’economia della plastica. Gli eurodeputati vogliono distinguere e chiarire i requisiti per gli imballaggi riutilizzabili e per quelli ricaricabili. gli imballaggi riutilizzabili devono soddisfare una serie di criteri, tra cui il numero minimo di volte in cui possono essere riutilizzati (da definire in un secondo momento). I distributori finali di bevande e cibi da asporto nel settore horeca e della ristorazione dovranno offrire ai consumatori la possibilità di portare con se’ i propri contenitori. Gli eurodeputati vogliono vietare l’uso di sostanze per- e polifluoroalchiliche aggiunte intenzionalmente (pfas, note come “sostanze eterne”) e del bisfenolo a negli imballaggi che entrano in contatto con gli alimenti. Queste sostanze sono ampiamente utilizzate negli imballaggi ignifughi o impermeabili, in particolare in quelli di carta e cartone per alimenti, e sono state collegate a una serie di effetti nocivi sulla salute. Le altre misure proposte comprendono: aumento dei requisiti di riciclabilità di tutti gli imballaggi nell’Ue, con la commissione incaricata di adottare criteri per definire gli imballaggi “progettati per il riciclaggio” e “ampiamente riciclabili”; i paesi dell’Ue dovranno garantire la raccolta differenziata del 90% dei materiali contenuti negli imballaggi (plastica, legno, metalli ferrosi, alluminio, vetro, carta e cartone) entro il 2029; i fornitori di servizi online saranno tenuti a rispettare gli stessi obblighi di responsabilità estesa dei produttori. La relatrice Frederique Ries (Renew, Belgio) ha dichiarato: “La commissione ambiente ha inviato un forte messaggio a favore di una revisione completa del mercato europeo degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio. Non può esistere una politica efficace di riciclo o riutilizzo senza imballaggi sicuri, per questo il divieto di aggiungere intenzionalmente pfas e bpa è una vittoria importante per la salute dei consumatori europei. abbiamo anche fatto in modo che l’ambizione ambientale incontrasse la realtà industriale, con una relazione incentrata sull’innovazione e che prevede una deroga per le aziende con meno di 10 dipendenti.”