In che direzione vanno le foreste pugliesi?

Nel mese di Dicembre 2024 la Regione Puglia, insieme alla casa editrice “Compagnia delle Foreste” ha pubblicato il fascicolo “Le politiche forestali della Regione Puglia”[1].

Questa pubblicazione accende un riflettore sul mondo forestale in una regione che storicamente non è molto dedita alla selvicoltura, eccezion fatta per la provincia di Foggia, dove si concentra oltre il 60% del patrimonio boschivo regionale.

Figura 1: Bosco di cerro in Puglia

Le foreste pugliesi

Con i suoi circa 190.000 ettari di bosco la Puglia è la regione italiana con il più basso indice di boscosità (rapporto fra superficie ed ettari di bosco), pari al 9,9%, molto inferiore alla media nazionale (36,7%). Le fitocenosi prevalenti sono querceti a roverella, a cerro o a fragno, leccete e pinete di pini mediterranei di origine artificiale. Non sono disponibili dati per gli ultimi anni sulle utilizzazioni dei boschi pugliesi, tuttavia si possono estrarre alcune informazioni dall’ultimo Inventario Nazionale delle Foreste e del Carbonio (2015): la gestione dei boschi pugliesi è grosso modo equamente suddivisa fra ceduo, soprattutto matricinato, e fustaia, soprattutto disetanea.

La gestione forestale in Puglia è abbastanza lontana da una visione produttivistica: le utilizzazioni sono quasi del tutto a scopo familiare, le imprese boschive sono poche e piccole.


Bisogna però notare che, nonostante la ridotta superficie, il livello di biodiversità custodito dai boschi del tacco d’Italia è molto elevato: basti pensare che è l’unica regione italiana a ospitare tutte le specie di quercia presenti in Italia e che il promontorio del Gargano, da solo, conta circa 2300 specie vegetali (arboree, arbustive ed erbacee), cioè oltre il 30% della flora italiana.

Volendo tradurre questi elementi, si può dire che la Puglia si trova ad un varco storico in cui sta riconsiderando la funzionalità dei propri boschi, questo processo sta avvenendo soprattutto con il contributo delle politiche che la regione sta mettendo in atto. Per esempio, è stata approvata la legge forestale regionale n.1 del 21 marzo 2023, che ha sostituito la legge precedente in vigore dal 2000. Inoltre è in fase di approvazione il Programma Forestale Regionale (PFR) 2020-2040 che sarà una sorta di vademecum per la gestione forestali nei prossimi due decenni a 360°.

Queste politiche stanno portando la Puglia in linea con gli obiettivi forestali indicati dalle varie strategie europee e nazionali, rendendo sempre più chiara la necessità di supportare la multifunzionalità delle aree forestali, per assicurare le funzioni prettamente pubbliche e sociali del bosco, ma contestualmente favorire la tutela della biodiversità e degli ecosistemi forestali e lo sviluppo di un’economia forestale regionale basata sulla pianificazione e sulla gestione sostenibile del bosco.

Il PFR punta inoltre ad accrescere la conoscenza, la sensibilità e la consapevolezza dell’importanza delle aree forestali quali elemento di identità e vitalità del territorio: è scontato, d’altronde, che solo cittadini consapevoli delle proprie ricchezze potranno prendersene cura adeguatamente.

Oltre alle indicazioni di programmazione teorica, la regione fornisce anche strumenti pratici per il sostegno alle attività selvicolturali, in particolare il Complemento regionale per lo Sviluppo Rurale (CSR) del Piano strategico della PAC 2023 – 2027 (in altre parole quello che ha sostituito il vecchio PSR) prevede cinque aree di intervento in ambito forestale:

  • SRD05 – Impianti di forestazione/imboschimento e sistemi agricoli agroforestali su terreni agricoli;
  • SRA28 – Sostegno per mantenimento della forestazione/imboschimento e sistemi agroforestali;
  • SRD11 . Investimenti non produttivi forestali;
  • SRD12 – Investimenti per la prevenzione ed il ripristino danni foreste;
  • SRD15 – Investimenti produttivi forestali

La dotazione economica complessiva per la macroarea “Foreste del CSR Puglia ammonta a 50 milioni di euro.

Figura 2: Intervento di sistemazione idralico-forestale finanziato dal PSR PUGlia 2014-2022in un bosco della Daunia (Biccari, FG)

Da questi elementi sembra di poter sperare che anche nella regione con minore copertura forestale del Paese si cominci a comprendere l’importanza delle foreste per la loro multifunzionalità e per i servizi ecosistemici che forniscono alla collettività. La Puglia non può certamente competere con le altre regioni in produttività forestale, ma può e deve farlo in tutela e valorizzazione di un patrimonio prezioso, indispensabile nella lotta al cambiamento climatico che è già in atto e che non si attenuerà nei prossimi anni.

bibliografia

[1]    Nuova pubblicazione: Le politiche forestali della Regione Puglia – Foreste caccia pesca e biodiversità – Regione Puglia

Articolo a cura di Stefano Minervini