Il Vitivoltaico in Puglia è una realtà possibile?

Intervista al Prof. Giuseppe Ferrara esperto di impianti agrivoltaici

Il vitivoltaico in Puglia è una realtà possibile? Certo che è possibile, ne abbiamo parlato con il Prof. Giuseppe Ferrara esperto di impianti agrivoltaici in vigneto a latere del seminario tenutosi presso la Facoltà di Agraria dal titolo dal titolo “Innovazione di Viticoltura”

A che punto siamo col vitivoltaico in Puglia?

L’università di Bari svolge attività già da più di due anni presso un’azienda in agro di Laterza e Gioia del Colle che ha fornito dati promettenti per quanto riguarda la produzione di energia, ma anche di uva. I risultati di queste sperimentazioni sono stati interessanti perché il vitigno primitivo analizzato ha fornito risultati produttivi molto interessanti, sicuramente superiori rispetto lo stesso vitigno posto al di fuori dei pannelli.

Ottimi risultati anche dal punto di vista ambientale, perché si è avuto un risparmio di acqua nel risultato nel vigneto che è risultato più resiliente alle condizioni climatiche tipiche della nostra estate, che sono molto calde, quindi si è notato piante con più vigore, superfici fogliari ben sviluppate e un carico produttivo maggiore.

Nella produzione di uva sotto i pannelli fotovoltaici, si è riscontrata una maggiore produzione, ma con grado zuccherino più basso e con un’acidità più alta, facendo ottenere così un vino diverso da quello tradizionale, meno carico, ma più intenso, che però può essere sicuramente gradito a tanti consumatori nel mondo.

I risultati ottenuti in questo biennio, posso fornire anche la base per la coltivazione di vitigni bianchi, quindi per ottenere anche vini bianchi frizzanti o anche una spumantizzazione.

 

Qual è il problema?

Queste sono sperimentazioni che hanno fornito chiaramente degli utili risultati, ora però c’è bisogno degli aiuti per i produttori e poter anche permettere perché i sistemi sono compatibili, la possibilità di utilizzare almeno nei vigneti allevati a controspalliera, la possibilità di utilizzare i pannelli fotovoltaici da abbinare alla produzione, soprattutto in zone come quella che abbiamo considerato, con una disponibilità idrica limitata. Il pannello ha, quindi, fornito sia una protezione dalle elevate radiazioni solari, quindi dalle scottature dei frutti, sia una minore evaporazione dell’acqua, permettendo una maggiore conservazione, conciliando un beneficio sia ambientale che produttivo.

Al momento non ci sono molti vigneti vitivoltaici in Puglia, ma io credo che i dati della nostra sperimentazione presso questa azienda privata possano essere utilizzate per fornire uno stimolo anche ai decisori per riflettere sulla possibilità di fare evolvere, almeno in certe zone, una viticoltura verso una maggior sostenibilità ambientale ed economica per i produttori viticoli.

Cos’è la rete happy network?

Nicola Mele, amministratore Happy Network: “Abbiamo costituito con alcuni amici di Verona una start-up che si chiama Svolta, con cui abbiamo realizzato un campo agrivoltaico di un mega in provincia di Taranto, nel comune di Laterza, ancora quando non si parlava di agrivoltaico, ma solo di fotovoltaico a terra, che consumava suolo, possiamo dire che desertificava il terreno. Noi abbiamo, invece, realizzato un campo dove sotto i pannelli si può coltivare, passare con mezzi agricoli ed è stata un’esperienza di successo, perché siamo riusciti a vinificare degli ottimi vini come il Primitivo di Gioia del colle, ma anche la Falanghina. Stiamo sperimentando questo con l’università di Bari, con il professor Ferrara e con l’ITS di Locorotondo”.

Questa rete , Happy Network, ha continuato a lavorare nel settore del ICT e dell’informatica, ma con lo scopo anche di mettere queste competenze a disposizione dell’impresa del nostro territorio ed in particolare delle imprese agro energetiche come Svolta.

La tecnologia deve essere a disposizione della terra e dell’uomo, perché un agricoltore se aggiunge al reddito agricolo un reddito energetico penso che possa iniziare ad investire in ricerca.