Il valore della formazione per un’agricoltura di qualità

Si è concluso il corso di formazione “Impresa agricola di qualità” organizzato dall’ente di formazione Ges.For. con la consulenza scientifica della Vueffe Consulting. Rivolto a primi insediati e ad imprenditori agricoli ha interessato, nelle due edizioni, ben 32 discenti. Il percorso formativo si è svolto nell’ambito della Misura 1.1 “Sostegno ad azioni di formazione professionale e acquisizione di competenze” del PSR Puglia 2014-2020.

La qualificazione del capitale umano costituisce lo strumento di base per il raggiungimento degli obiettivi strategici generali che si è posta l’Europa  da un decennio. L’Unione Europea sin dal 2007 si è posta tre priorità che si rafforzano a vicenda:

  1. crescita intelligente: sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione;
  2. crescita sostenibile: promuovere un’economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva;
  3. crescita inclusiva: promuovere un’economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale.

Nel settore primario lo strumento della formazione assume un ruolo ancor più rilevante rispetto agli altri settori per la specificità del processo produttivo agricolo caratterizzato dall’azione di co‐produzione tra attività umane e natura che fa assumere alle priorità strategiche una forte specificità locale legata a variabili di contesto: il capitale umano, la sua “qualità” e competenza da una parte e lo status delle risorse naturali dall’altro. Entrambe queste varabili sono fortemente contestualizzate e vanno a costituire il sistema ambientale all’interno del quale operano le imprese agricole.

Tutte e tre le priorità richiedono la presenza di un capitale umano fortemente motivato e responsabile rispetto all’obiettivo generale di sostenibilità dello sviluppo: nelle aree agricole e rurali questo corrisponde alla presenza di operatori con una adeguata scolarità, e con conoscenze e competenze localmente specifiche e di un capitale sociale che facilita l’introduzione di processi che mobilitano e riproducono risorse naturali e locali all’interno di una economia di mercato. Si tratta quindi di coniugare conoscenze e competenze localmente specifiche con informazioni e conoscenza delle tendenze di mercati anche geograficamente molto lontani che rispondono sempre più alla logica della globalizzazione e sono caratterizzati dall’utilizzo di nuove tecnologie dell’ITC per la gestione degli scambi e delle informazioni a questi necessarie.

In questo scenario, il successo delle attività imprenditoriali e la garanzia della loro sostenibilità ambientale rendono necessaria una “innovazione continua” così da re‐inventare continuamente prodotti e processi e “personalizzarli” seguendo la dinamica della segmentazione della domanda

e dei canali distributivi. Una tendenza che è più evidente e dinamica proprio nel settore agroalimentare, dove la globalizzazione ha portato ad una vera e propria “ibridizzazione” delle abitudini alimentari: il consumo di prodotti e “ricette” tradizionali si intreccia con quello di prodotti di culture e sistemi agroalimentari anche molto distanti e le scelte alimentari vengono dettate più dagli stili di vita e dalle occasioni che dalla tradizione e da necessità nutrizionali.

La formazione gioca quindi un ruolo chiave in questo processo, che, per la sua complessità rende necessario l’utilizzo congiunto di diversi strumenti ed assume un carattere di formazione continua, basata sia su processi “on job” sia sulle moderne tecnologie che consentono l’acquisizione e trasferimento di informazioni e conoscenze attraverso nuove modalità di scambio esperienziale che viaggiano sul web. In questo scenario viene recuperata nel settore agricolo ed alimentare, la centralità del “fattore umano”: la qualità delle risorse umane impiegate nel sistema di agrimarketing rappresenta la variabile chiave per uno sviluppo che coniughi insieme le sfide di competitività e di sostenibilità ambientale delle attività agricole e di allevamento in senso stretto e delle nuove molteplici attività a queste connesse. La qualificazione di queste risorse passa proprio attraverso la formazione continua delle diverse categorie degli addetti, un obiettivo già presente nell’attuale programmazione 2014-2020 a sostegno dello sviluppo delle aree rurali, che viene potenziato nelle proposte relative al nuovo periodo di programmazione che sarà varato nel 2023.

A cura della redazione Foglie Tv

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